Motto

Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.-B.Brecht

mercoledì 2 novembre 2011

LA MAFIA È GIÀ QUA. IL VIDEO

Pubblichiamo il video dell'evento "La mafia è già qua. Ed è ben integrata", svoltosi ad Abbiategrasso sabato 29 ottobre.
Ringraziamo il blog Sosteniamoci.it per la disponibilità.

Con Expo 2015, è risaputo, in Lombardia arriverà una valanga di soldi che fa gola a molti. Per questo la definizione della governance per la gestione dell’evento ha richiesto all’incirca un anno per la messa a punto. Un periodo di tempo nel quale le varie lobby politico-economiche (dalla Compagnia delle Opere alla Lega delle Cooperative) e i loro referenti politici si sono fatti la “guerra” per le poltrone e per ottenere una fetta sempre più grande della torta dei finanziamenti pubblici.
Altrettanto noto è il rischio di infiltrazioni della ‘ndrangheta negli appalti dell’Expo, in particolare per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti provenienti dai cantieri edili, il movimento terra e la gestione del mercato delle braccia per la costruzione delle opere collegate all’evento del 2015.

Per rendere l’idea basta citare l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Milano il 10/7/2008 nei confronti dei principali indagati appartenenti all’articolazione lombarda delle famiglie Barbaro – Papalia di Platì, nella quale è scritto che la cosca avrebbe acquisito “ il controllo della attività di movimento terra nell’ambito territoriale della zona sud-ovest dell’interland milanese”. Secondo una informativa dei carabinieri di Sesto San Giovanni per capire chi sono i Barbaro di Platì: “ chiamare i Barbaro famiglia mafiosa è riduttivo, sarebbe meglio chiamarlo “gruppo Barbaro” poiché sotto tale nome si racchiudono le famiglie della ‘ndrangheta dei Barbaro, come i Nigru, i Perre, i Trimboli, gli Agresti, i Catanzarisi, i Sergi, i Perre, i Papalia, i Musitano e i Molluso.

Secondo il Dott. Nicola Gratteri, magistrato nella lotta alla n’drangheta, “ la mafia calabrese è presente in tutta la provincia di Milano, oltre alla stessa città. In una intercettazione telefonica tra un mafioso e un costruttore – UNIECO – Pecchia – Papalia risulta chiaramente la presenza della mafia nella zona: “ con questi ci lavoro da sempre, sono una garanzia, adesso a Pero ho fatto gli scavi, a Rozzano, ad Abbiategrasso, a Legnano e Cinisello ho fatto gli scavi”.
La presenza mafiosa è molto forte nella nostra zona, dove anche Abbiategrasso ne è contagiata. Ma non solo.
Il 18 settembre 2004 ad Albairate - casa Bonanno - incontro tra Nuccio Antonino , suo figlio e Giovanni Di Salvo per una trattativa di 2 chili di cocaina.
Le –‘ndrine – nel nostro territorio secondo le indagini di magistrati:
a Zelo Surrigone comanda Pasquale Viali (Platì);
a Motta Visconti opera il giovane Michele Papalia;
a Bubbiano dominano le famiglie Trimboli e Marando (Platì);
a Casorate Primo comandano i fratelli Pangallo, Antonio e Pino, affiliati al gruppo Barbaro e Saverio Gareffa (condannato per sequestro Sgarella);
a Magenta opera il clan Pavone, dove il 3 novembre 2009 il Magistrato M. Musso ha sequestrato 6.600 metri quadrati dove costruire 24 nuovi appartamenti;
a Vigevano – Abbiategrasso - clan Valle – Papalia.
E’ importante aggiungere che nella operazione “Infinito”, il giudice per le indagini preliminari Dr. A. Ghinetti ha indiziato diversi personaggi residenti nella nostra zona (fermandosi ai paesi più vicini) come Romanello e Longo di Cisliano, e Zappia di Gudo Visconti. E vi sono arresti in altri comuni come Bareggio e Cornaredo.

A testimonianza degli intrecci affaristico-politico-mafiosi della mafia nel nostro territorio vi è il caso di Magenta, dove ha operato (nell’anno 1990) Aslam Pignatelli che era il tramite tra G. Matranga (maxi processo a Palermo) e diversi maggiorenti del Partito Socialista.
Il boss mafioso prometteva pacchetti di voti durante cene elettorali organizzate da Pignatelli, avendo in comune la stessa passione per il garofano.
Oggi, Aslam Pignatelli è un gran devoto finanziatore delle Compagnie delle Opere.

Ad Abbiategrasso, diversi anni fa c’è stato il fallimento di una grande società di costruzioni, la Imprenori, di cui erano proprietari Nosotti (Magenta) e Rivolta (Abbiategrasso) pari a circa 120-140 miliardi di lire.
Sarebbe interessante sapere chi operava con loro, ma soprattutto con chi hanno diviso la grande torta!!
Ad Abbiategrasso vivono persone ed ex assessori che si sono arricchiti in una maniera non assolutamente possibile con il mercato finanziario legale!
Oggi Rivolta, titolare della FLAT-POINT- DEVELOPMENT – L.T.D. ad Antigua, dopo aver ricevuto dieci milioni di euro da Berlusconi, è il costruttore del residence e della villa del premier ad Antigua.
Ad Abbiategrasso c’è stato il crollo di una società di costruzioni come la P.F.B., sempre stata considerata molto forte nel campo dell’edilizia e finanziario. Ha costruito interi quartieri residenziali ad Assago – Buccinasco – Abbiategrasso e zona.
Si ritiene, che sia stata collusa, o concussa, dalla ‘ndrangheta.

È l’operazione ” Infinito “ che conferma l’omertà degli imprenditori lombardi.
Lo spiega la Dott.sa Ilda Boccassini Procuratore aggiunto presso il Tribunale di Milano: “ la nostra esperienza ci induce a pensare che vi è convenienza e consapevolezza di avere a che fare con altre imprese malate. Esiste un tessuto della nostra imprenditoria che ha interesse a fare affari con le organizzazioni criminali che offrono un prezzo minore in alcuni settori. Basta dire Papalia o Barbaro per avere rispetto assoluto e consapevolezza sul con chi si ha a che fare.

Pertanto è venuto il tempo di richiedere che i comuni adottino qualsiasi provvedimento per contrastare e prevenire le infiltrazioni mafiose e che la politica sia attenta e prenda le distanze dalle collusioni con il malaffare. È venuto il tempo di dire che non se ne può più dell'omertà.

Per la situazione sopra descritta, i firmatari di questa iniziativa fanno proprio l’appello del sostituto procuratore nazionale antimafia A. Macrì “gli interessi in gioco con Expo 2015 sono maggiori di quelli ipotizzabili nella realizzazione del ponte sullo stretto di Messina”, pertanto si chiede alla Giunta del Comune di Abbiategrasso, in particolare, ma anche dei comuni limitrofi, di istituire delle commissioni che vigilino sulle probabili infiltrazioni mafiose nelle nostre città. A breve presenteremo delle proposte concrete in merito.

Chiediamo anche ai candidati sindaco di Abbiategrasso e Magenta, come in ogni comune in cui si va a elezioni, di prendere posizione sull'argomento e di impegnarsi pubblicamente a contrastare il fenomeno sia al governo che all'opposizione.
È venuto anche il momento che ognuno di noi si informi, si guardi attorno, prenda coscienza e cominci a raccontare, come proviamo a fare noi, la realtà che ci circonda.
Per costruire una carovana dell'antimafia sociale dell'ovest milanese.


USB – Comitato NO EXPO – VAS (Verdi Ambiente e Società) Magenta Abbiategrasso – Punto Rosso Magenta – Comitato NO Tangenziale del Magentino – CastaNoF35 – Circolo ARCI Paz di Castano Primo

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