Motto

Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.-B.Brecht

martedì 29 novembre 2011

DAL LIBRO INDIGNADOS Ed. Internazionali riuniti


Oscar Mateos sulla situazione spagnola e il movimento 15M
“ Nessuno aveva intuito le reazioni  di un contesto sociale , economico e politico degenerato, che ha ridotto quasi la metà dei nostri giovani alla disoccupazione. Nessuno aveva pensato che mille tweet avrebbero fatto vacillare le dichiarazioni dei partiti politici, specialmente quelli della sinistra, dei sindacati e dei principali mezzi di comunicazione. La maggioranza dei pensionati (77%) non raggiunge i 1000 euro, abbiamo il record assoluto di disoccupazione giovanile… Ci troviamo in un paese caratterizzato dagli stipendi dei governanti, molto più alto della media europea, e dalle grandi aziende che hanno ottenuto benefici da record (le stesse che hanno approvato i licenziamenti di massa).
Questo scandaloso dualismo sociale è la causa dell’indignazione e del disamore; non bisogna dimenticare il ricatto bancario, in contrapposizione ai grandi tagli sociali, presentati come inevitabili. A questo panorama si è aggiunta la crisi della democrazia rappresentativa, la percezione di una corruzione generalizzata, fatta di impunità e d’assuefazione alle vecchie forme, si è tradotta in grande disaffezione e astensione dal voto.” Sin qui la triste analogia con la situazione italiana. Vediamo le differenze. “Ci sono perlomeno 3 elementi che contraddistinguono il movimento 15M: la nuova cultura politica proposta, innovativa e sincretica allo stesso tempo; il diario sociale e politico e il suo modo di costruirlo; la rete come spazio di riferimento, di discussione e di mobilitazione. Siamo di fronte a una cultura politica notevolmente differente rispetto alle forme più tradizionali, caratterizzata dall’essere decentralizzata, al punto che, già da principio, la maggioranza ha voluto continuare i dibattiti e le assemblee nei vari quartieri delle città… Non è stata solo la rivoluzione dei giovani, ma di tutte quelle persone, di ogni età, che avevano in comune l’indignazione per le istituzioni e per le proprie condizioni di vita: chiunque ha potuto accedere ai dibattiti e alle decisioni che via via si prendevano. In questo senso il 15M è stato orizzontale, perché ha evitato strutture gerarchiche .. non c’erano leader  riconoscibili”  Per Manuel Castells, il 15M si caratterizza nel “cercare una via di uscita dalla crisi verso un modello di vita costruito collettivamente” nel quale tutti possono dare un contributo, e nel quale il consenso è costruito dal basso, aperto alla partecipazione, all’opinione e alla soggettività di ogni partecipante”. Gli accampamenti del 15M sono una scuola di apprendistato politico,. La rete, di importanza centrale,  per capire questa nuova cultura politica: “ ha cambiato le regole del gioco, la squadra e persino l’arbitro, evidenziando l’esistenza di una piattaforma globale, nella quale tutti decidono cosa è importante e cosa non lo è”. Infine : “ il decennio del sta succedendo e te lo stiamo raccontando, ha ceduto il passo al mondo del > sta succedendo, lo stiamo facendo e te lo stiamo raccontando, senza intermediari, in tempo reale e al mondo intero<. Libretto con diversi spunti interessanti, una sessantina di pagine per meno di 5 euro.

Nessun commento:

Posta un commento