Motto

Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.-B.Brecht

giovedì 21 luglio 2011

NOVACETA MAGENTA: QUALE FUTURO?


Presidio permanente a Milano dei lavoratori Novaceta Magenta e della CUB sotto gli uffici dell’Unicredit, proprietaria delle aree della fabbrica, che dichiara:
“non ci sono i margini di trattativa”.
Lo scopo del presidio è quello di accelerare la vendita delle aree alla CONALAI (capogruppo di una cordata di imprenditori). Solita storia: azienda in crisi per colpa di speculazioni ed interessi privati perché

gli ordinativi c’erano. Centosessanta operai in cassa integrazione da 3 anni. Istituzioni e amministratori locali assenti Fallimento, lettere di licenziamento, proroga della cassa integrazione straordinaria per altri 6 mesi. Imprenditori interessati alla fabbrica.
Ma quando saranno cedute le aree alla CONALAI (Consorzio operante nel settore dell’energia
Alternativa, dell’agro-alimentare e della bio-architettura), cosa accadrà? Ripartirà l’attività produttiva della Novaceta? Cosa produrrà? In quale sede? Con quali interlocutori? Insomma,
se c’è un progetto di rilancio, le parti in causa (lavoratori, sindacato, Amministratori locali),
dovrebbero esserne al corrente! Non è così. Questo ci induce a pensar male…Sappiamo come sono finite situazioni analoghe! Agosto è il mese dei “furbetti”. I lavoratori hanno pagato, loro e solo loro, un caro prezzo (diritti negati, dignità, lavoro e soldi). Vigilare e presidiare a Magenta diventa fondamentale, per avere uno spiraglio di luce in un futuro oscuro.

12 commenti:

  1. Ragazzi vediamo di non prenderci per il naso. Sulla Novaceta sentivo parlare di operazione immobiliare almeno 10 anni fa. Si poteva fare molto di più ma con amministrazioni diverse. Bisognava intervenire in maniera molto più concreta in fase di amministrazione del PRG o quanto meno in fase di adozione del PGT. Permettetemi di dire che era possibile proporre idee più evolute anche da parte delle opposizioni su tali temi. Quello che ho invece visto da parte delle sinistre estreme era veramente riduttivo e non prevedeva un futuro che tenesse in considerazione ciò che era assai presumibile sarebbe accaduto. Il PD aveva svolto un esame più profondo sulla questione ma non ha saputo andare fino in fondo.
    Spetta a noi oggi impedire il consueto Piano Integrato che smantelli una realtà industriale ormai in via di dismissione sprecando area e strutture per relizzare nuovi alloggi e terziari commerciali inutili. Attenzione perchè i programmi potrebbero concretamente essere questi con un bel nodo di interscambio. Aree che valgono tanto. Alla faccia dei lavoratori.

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  2. Direi che si può partire da quell'esame che il PD aveva fatto...e iniziare a prevedere nel futuro documento di piano parte di quelle osservazioni...ovvero preparare in quel documento una vero e proprio stravolgimento del piano delle regole anche su quell'area è uno dei nostri obiettivi a disposizione per parlarne perchè Magenta deve smettere di essere la città degli slogan (Parco, Battaglia, Santa) ma città del Lavoro!

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  3. e soprattutto non una fotocopia totalmente assoggettata a milano....e soprattutto non una fotocopia totalmente assoggettata a milano....

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  4. Bene ragazzi. Giusto è partire da qualcosa di concreto, come ad esempio alcune idee già immaginate e prodotte dal PD. Tale questione va poi collocata in un nuovo disegno di città e gestione del territorio comunale. Attenzione però il Piano delle regole segue un'idea politica che andrà proposta in un precedente manifesto che deve divenire parte integrante e sostanziale di un programma politico che proporrà innanzi tutto un'idea innovativa di Documento di Piano che, ricordate, per definizione, rappresenta il programma politico che dura una legislatura (5 anni) di una forza politica che vuole essere veramente "riformista".

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  5. Ciao,

    E quale sarebbe questa "forza politica veramente riformista" ?!?

    Chiara G

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  6. Ma soprattutto quali sono le idee prodotte dal PD sulle quali si può partire con qualcosa di concreto? Ci vuole certo una bella immaginazione.
    Carlo

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  7. Ciao Carlo!

    Mi stai servendo una battuta su un piatto d'oro ma la trattengo per i mesi a venire....hihi

    Ad ogni modo, Enzo sta rispondendo a tutte le nostre domande,fai un viaggio nel blog..
    Spero che risponda anche a questa.

    Tuttavia io credo che il suo pensiero sia l'unico pensiero concreto finora,quindi si atrae un po da quella che è la realta',purtroppo.

    Chiara G

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  8. sono un cassaintegrato della Novaceta .
    spero davvero che questa situazione si risolva per il meglio , perchè mi fà molta rabbia vedere che una ditta leader nel campo tessile è stata distrutta da avventurieri che pensano solo a speculare su tutto e tutti .
    in fondo a chi importa se 169 famiglie non sanno dove sbattere la testa per tirare avanti ?!?
    ci sono troppi interessi in ballo , e noi poveracci ci andiamo sempre di mezzo ...

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  9. Ciao Evo,

    beh la destra per Novaceta non avra' sicuramente fatto nulla,ma quanto è intrinseco nel suo essere.
    Sono sicura che il Pd nella prossima amministrazione comunale sapra' provvedere finalmente....dico male?
    Qualcuno ha altre idee?
    Una TERZA idea concreta? IO CI CREDO.
    A parte diversi orizzonti non ho ancora sentito nessuno parlare concretamente della questione. E' una vergogna che le risorse e la produzione nel nostro paese siano definite uno stile economico "obsoleto e improduttivo". Sarebbe bello essere un paese che produce con le sue piccole fabbrice e che esporta,non un paese in deficit , pieno di precari e cassaintegrati e costretto a dipendere dall estero , in cui a fruire sia solo un oligarchia assolutista. Si protrebbe cominciare da qualche parte.Riaprire. Rifare.
    Andare all estero NON E' UNA SOLUZIONE.fare la TAV non è una soluzione. Litigare dentro al CENTROSINISTRA perchè c è tanta gente che si comporta da centrodestra NON è UNA SOLUZIONE.Nascondersi dietro tante parole NON è UNA SOLUZIONE...
    A chi interessa? AI POVERACCI COME ME.

    In attesa di tante risposte,Ciao :;)
    Chiara

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  10. IL PRG Labria aveva già salvaguardato le destinazioni delle aree della fabbrica. Il problema di trascinare la supposta possibilità di ripresa della attività produttiva, (già vista peraltro in numerosi altri casi in tutta Italia ed analoghi alla Novaceta) ha a mio avviso spostato l'attenzione rispetto alla più concreta possibilità di riconversione dell'area salvaguardando posti di lavoro destinando la zona ad attività ricomprendibili in realtà artigianali più modeste. La possibilità di introdurre un PIP interno alla città programmando e progettando una zona di interscambio (assolutamente necessaria tra l'altro in una seria ipotesi di potenziamento della rete ferroviaria e rivisitazione dello scalo merci) era assai verosimile ma doveva essere gestita da un'amministrazione di colore e sostanza ben diversa da quella attuale e capace di strutturare ipotesi convenzionali che ricomprendessero anche la salvaguardia dei posti di lavoro.
    Sulla questione scriverò qualche cosa quando sarò in vacanza e avrò più tempo. Trattasi infatti di uno strumento urbanistico standard farcito di una ipotesi convenzionale desueta ma innovativa.
    Robert.

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  11. Ciao Robert,

    riesci ad incantarmi quando scrivi. Su questi tempi sei pragmaticamente onniscente , ipercontreto ed attivissimo!
    Grazie di tutte le delucidazioni.

    Chiara G.

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  12. PS. ERRATA CORRIGE (mi sono accorta rileggendo) "su questi TEMI".. NON "tempi"... anche se si capiva..specifico

    Chiara G

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