Motto

Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.-B.Brecht

venerdì 24 agosto 2012

Chi costruisce non paga l'Iva i tecnici non calcolano l'ambiente

Il Manifesto
24.08.2012

Uno "straordinario motore per la crescita". Lo annuncia il ministero di Corrado Passera per illustrare il decreto Sviluppo che oggi andrà in scena al Consiglio dei ministri. Qual è l'ideona? Sempre la stessa: mani libere ai costruttori. Non si pagherà l'Iva per costruire "le grandi opere infrastrutturali". Confindustria va in sollucchero.

Qualche legislatura fa, un estroso presidente del Consiglio, per convincere gli italiani (e Confindustria e le banche) che con lui era arrivato il momento della crescita, si faceva invitare in televisione e con un pennarello in mano cominciava a tracciare sgorbi su una lavagna, erano ponti, autostrade, tangenziali, gallerie. Le mitiche infrastrutture. Colate di cemento su uno dei territori più devastati d'Europa. Dava anche i numeri dei nuovi posti di lavoro, nell'ordine dei milioni. Ieri, tanto per anticipare la «ciccia» del piano Monti sulla crescita che va in scena oggi al primo consiglio dei ministri dopo le vacanze, il vice ministro allo Sviluppo Mario Ciaccia - il titolare del ministero è Passera - ha ribadito la sua idea grandiosa: l'esenzione totale dell'Iva sulle nuove opere per raggiungere «l'ambizioso obiettivo di realizzare un considerevole numero di infrastrutture diversamente mai realizzabili» e di conseguenza «innescare uno straordinario motore per la creazione di posti di lavoro, che prudenzialmente indico in diverse centinaia di migliaia di unità». Come sono modesti gli uomini del governo tecnico. La stessa identica idea, peraltro bocciata, era venuta a un certo Tremonti.

LE MISURE PER LA CRESCITA Il governo del «mal vivir»

Il Manifesto 14 agosto 2012
COMMENTO - Tonino Perna

In America Latina, nell'ultimo decennio, grazie anche alla vittoria di Evo Morales in Bolivia e di Rafael Correa in Ecuador, è diventato un punto di riferimento politico la categoria del buen vivir, opposta a quella del Prodotto interno lordo, basato sulla sola crescita quantitativa delle merci, inventato in Occidente e imposto al mondo. El buen vivir è insieme un orizzonte politico e un programma di governo, che vede come prioritaria la qualità della vita e un rapporto armonico, di co-creazione, con la natura. Non a caso il governo dell'Ecuador ha chiesto alle istituzioni internazionali di operare uno scambio debito/natura, impegnandosi a ridurre le trivellazioni e non aprire nuovi pozzi petroliferi in cambio di una riduzione della deuda externa del paese. Vale a dire: io esporto meno petrolio e riduco l'impatto ambientale, e quindi procuro all'umanità meno CO2, ed in cambio mi viene condonata una parte del debito esterno. Era questa una grande idea di Alex Langer, che nel 1987 lanciò (insieme a Wolfgang Sachs, Cristopher Backer, Giuseppina Ciuffreda ed altri), la Campagna Nord/Sud, Natura e Debito, in cui chiedeva con forza una riduzione del debito dei Pvs in cambio di una cancellazione del debito esterno. L'assunto da cui partiva questa campagna è che siamo tutti in debito con la natura e gli ecosistemi e, soprattutto, lo siamo noi popoli occidentali che consumiamo la gran parte delle risorse e inquiniamo (oggi si è aggiunta la Cina che ha superato gli Usa nella produzione di anidride carbonica ed altre potenze emergenti).

giovedì 23 agosto 2012

Emergency

Quello che vedete nell’immagine qui sopra è un articolo pubblicato su The Voice, un giornale nazionale sierraleonese, che parla del nostro Centro chirurgico e pediatrico di Goderich. Racconta delle nuove sale operatorie, della nuova terapia intensiva e dalla foresteria che abbiamo costruito per ospitare parenti e accompagnatori dei pazienti che arrivano da lontano.
Ci ha colpito in particolare la testimonianza di Mohamed Kamara, uno dei nostri pazienti: vittima di incidente, si è recato in un ospedale pubblico dove gli sono stati chiesti 3.750$ per essere curato. Noi lo abbiamo curato gratuitamente, come sempre. «If it was not for Emergency Hospital, I would have either died or have my leg cut off»: se non fosse stato per l'ospedale di Emergency, ora sarei morto o con una gamba amputata.
Questo è il senso del nostro lavoro: curare gratis e bene chiunque ne abbia bisogno. Perché essere curati è un diritto, non un privilegio.

Ecco cosa ha fatto Hollande (non parole, FATTI) in 56 giorni di governo:


-       Ha abolito il 100% delle auto blu e le ha messe all'asta; il ricavato va al fondo welfare da distribuire alle regioni con il più alto numero di centri urbani con periferie dissestate. Ha fatto inviare un documento (di dodici righe) a tutti gli enti statali dipendenti dall'amministrazione in cui comunicava l'abolizione delle "vetture aziendali" sfidando ed insultando provocatoriamente gli alti funzionari con frasi del tipo "un dirigente che guadagna 650.000 euro all'anno, se non può permettersi il lusso di acquistare una bella vettura con il proprio guadagno meritato, vuol dire che è troppo avaro, o è stupido, o è disonesto. La nazione non ha bisogno di nessuna di queste tre figure". 345 milioni di euro risparmiati subito, spostati per creare (apertura 15/8/2012) 175 istituti di ricerca scientifica avanzata ad alta tecnologia assumendo 2.560 giovani ricercatori disoccupati "per aumentare la competitività e la produttività della nazione".

-       Ha abolito il concetto di scudo fiscale (definito socialmente immorale) e ha emanato un urgente decreto presidenziale stabilendo un'aliquota del 75% di aumento nella tassazione per tutte le famiglie che, al netto, guadagnano più di 5 milioni di euro all'anno. Con questi soldi senza intaccare il bilanci odi un euro ha assunto 59.870 laureati disoccupati, di cui 6.900 dal 1/7/2012, e poi altri 12.500 dal 1/9/2012 come insegnanti nella pubblica istruzione.

martedì 21 agosto 2012

Cari amici,







L'Australia potrebbe permettere ai colossi dell'industria mineraria di costruire un enorme porto carbonifero proprio sopra la Grande Barriera Corallina! Una banca del Governo USA è fondamentale al progetto, ma se sottoposta a pressione globale potrebbe decidere di ritirarsi. Proprio ora il presidente della banca è impegnato in riunioni in Australia. Clicca qui sotto per indirizzare la protesta globale a difesa della barriera direttamente a lui:
L'Australia potrebbe permettere ai colossi dell'industria mineraria di costruire uno dei porti carboniferi più grandi del mondo proprio sopra l'ecosistema della Barriera Corallina, dando così avvio a un traffico di più di 8 miliardi di tonnellate di carbone, dai noti effetti tossici sul pianeta, e mettendo in questo modo a rischio la sopravvivenza di questa intera area dichiarata patrimonio dell'umanità.

Gli attivisti australiani stanno facendo pressione sul governo e anche l'UNESCO sta scendendo in campo, ma la chiave del progetto è affidata a una banca statunitense. Esercitare una pressione a livello globale sulla banca potrebbe provocare lo sdegno della comunità internazionale e puntare i riflettori sulle questioni ambientali nel bel mezzo della campagna elettorale statunitense. Se la banca decidesse di ritirarsi, questo intero folle progetto potrebbe essere definitivamente fermato.

Aumentiamo la pressione su Fred Hochberg, il presidente della banca, e chiediamo che interrompa subito il finanziamento per il porto carbonifero sulla Grande Barriera Corallina. Abbiamo solo pochi giorni per agire: proprio ora si trova in Australia per partecipare ad alcune riunioni. Clicca qui sotto unendoti alla protesta per salvare la barriera e Avaaz porterà le nostre voci a Hochberg:

http://www.avaaz.org/it/the_great_barrier_coal_mine_global/?bJXPUbb&v=17222

mercoledì 15 agosto 2012

I teppistelli fascisti non sono andati in ferie e occupano il tempo a rifare scritte per Vittuone.



COMUNICATO STAMPA N. 2



Nella notte tra 
sabato e domenica scorsa, la teppaglia fascista non ha solo sfregiato il cippo “Alberi della Memoria” ma ha di nuovo preso di mira la sede della nostra Associazione.
Dopo che era stato emesso il primo comunicato, alcuni nostri iscritti recandosi in sede hanno avuto la sgradita sorpresa di vedere la targa della sezione e il muro antistante come nelle foto.
Abbiamo provveduto a denunziare l’accaduto al Comando CC di Sedriano.

lunedì 13 agosto 2012

Vittuone- Nuove scritte fasciste

I teppistelli fascisti non sono andati in ferie e stanno occupando il tempo a rifare scritte per Vittuone.

Dopo l'episodio del sovrappasso sulla statale di qualche giorno fa, ecco lo sfregio al cippo degli "Alberi della Memoria" vedi allegati.
Il gesto, pur se con danni materiali limitati, rappresenta un fatto gravissimo e potrebbe rappresentare una svolta nel modo di agire di questi individui. 
Ricordiamo che dopo l'atto teppistico contro la nostra sede di due anni fa, questa è la prima volta che un sito comunale ( nel senso di proprietà comune) viene fatto oggetto di atti di matrice fascista e quindi assume un significato diverso dalle altre volte (scritte sui muri) fatte spesso su muri privati e configurabili come atti di vandalismo dal punto di vista penale.
Infatti il nostro presidente, in nome dell'Associazione, dopo il raid contro la sede, sporse regolare denunzia. Le altre volte per le scritte sui muri abbiamo potuto fare solo denuncia pubblica, non essendo parte lesa.

In questo caso invitiamo l'Amministrazione Comunale a sporgere anche denunzia ufficiale in quanto è stato danneggiato un monumento pubblico; di rendere poi pubblico questo atto per " far fischiare le orecchie ai responsabili del gesto" e allertare di più l'attenzione delle forze dell'ordine.

domenica 12 agosto 2012

Cari amici,






Re e principi del Medio Oriente stanno per costringere fino a 48 mila persone a lasciare le loro terre per far posto al grande divertimento della caccia sportiva per volere di una multinazionale. Ma il Presidente della Tanzania Kikwete già in passato ha bloccato accordi simili in seguito a pubblicità negativa sui media. Clicca per far partire un blitz mediatico che spinga il Presidente Kikwete a fermare questo esproprio di territorio e salvare i Masai.
Da un momento all'altro un'importante multinazionale della caccia sportiva potrebbe siglare un accordo che porterebbe allo sgombero di fino a 48 mila membri della famosa tribù africana dei Masai dalla loro terra per fare posto a danarosi re e principi del Medio Oriente a caccia di leoni e leopardi. Gli esperti dicono che il via libera all'accordo da parte del Presidente della Tanzania potrebbe essere imminente, ma se agiamo ora possiamo fermare la svendita del Serengeti.

L'ultima volta che la stessa multinazionale ha costretto i Masai a lasciare le loro terre per fare spazio a ricchi cacciatori, uomini e donne sono stati picchiati dalla polizia, le loro case sono state date alle fiamme e il loro bestiame è morto di fame. Ma non appena la stampa ha cominciato a parlarne in modo critico, il Presidente della Tanzania Kikwete ha cambiato posizione e ha fatto tornare i Masai nella loro terra. Questa volta non c'è stata ancora una grande copertura da parte della stampa, ma possiamo sbloccare la situazione e forzare Kikwete a bloccare l'accordo se da subito mettiamo assieme le nostre voci.

Se 150 mila di noi firmeranno, i media in Tanzania e in giro per il mondo inizieranno a parlarne e così il Presidente Kikwete riceverà il messaggio e dovrà ripensare a questo accordo mortale. Firma la petizione ora e mandala a tutti:

http://www.avaaz.org/it/save_the_maasai/?bJXPUbb&v=17062

giovedì 9 agosto 2012

LEGGE APREA UNO «STRIKE» CHE PIACE AL PD E LA SCUOLA DOV'È? OPINIONI - Anna Maria Bruni

Nonostante la denuncia del mondo della scuola e gli appelli per evitare che la VII Commissione Cultura e Istruzione della Camera mettesse all'ordine del giorno in agosto la discussione sul ddl 953, più noto come legge Aprea, «l'ordine è già stato eseguito» e l'impianto base della legge è stato adottato. Benché quindi non si possa parlare ancora di approvazione, è bene spazzare il campo dall'ipocrisia con il quale anche dal Pd tentano di «incartarla» a chi contesta l'approvazione del testo, dal momento che le linee fondanti sono rimaste tali, cioè uno strike sulla scuola pubblica statale.
Esautoramento degli organi collegiali attraverso «il principio della distinzione tra funzioni di indirizzo, funzioni di gestione e funzioni tecniche», autonomia statutaria delle scuole che frantuma l'unitarietà dell'istruzione in tutto il territorio così come sancita dalla Costituzione, ridefinizione del Consiglio di Istituto come «Consiglio di Autonomia» con l'ingresso dei privati, chiamata diretta degli insegnanti mascherata dietro alla definizione di «gestione delle risorse umane» da parte del «Dirigente scolastico, sotto la propria responsabilità».

martedì 7 agosto 2012

Da Rete scuole. ROMA , 06/08/2012 COLPO DI MANO SULLA LEGGE APREA


inviata da Tavoli regionali del Lazio e della Toscana in difesa della scuola
statale 

Colpo di mano! non troviamo altre parole per esprimere il nostro sconcerto e
la nostra indignazione per quanto avvenuto questa mattina nel corso della VII
Commissione- Istruzione della Camera dei deputati.

Dopo la sospensione della settimana scorsa, che avevamo giudicato una forma di
attenzione alle proteste che da mesi si levano contro l’approvazione della
proposta di legge 953 ( riforma degli Organi Collegiali), oggi, con un esiguo
numero di parlamentari, in pieno periodo di sospensione dell’attività
didattica, la Commissione, presieduta da una parlamentare del PD, ha voluto
congedare “il testo base” sul quale si potranno presentare entro termini che
verranno prefissati gli emendamenti.

venerdì 3 agosto 2012

“Nessuno può portarti un fiore” Pino Cacucci


L’ultimo romanzo di Cacucci, scrittore importante nel panorama della narrativa italiana, ha di nuovo come soggetto i ribelli, gli indomiti che lottano contro ingiustizie e conformismo, individualisti o meno, ma sempre nel loro orizzonte, una società migliore e possibile. Storie di partigiane/i, anarchici (come Clement Duval), l’assassinio di Trotsky , le gesta di Sante Pollastro (trattate, tra l’altro, nel bel romanzo di Luigi Balocchi “ Il diavolo custode” meridiano zero) e altri personaggi, costituiscono e ricostruiscono la memoria storica di una umanità che non si arrende ai soprusi, allo sfruttamento, ai regimi totalitari, alla vita angusta alla quale costringe il potere.

giovedì 2 agosto 2012

Cari amici Avaaziani,




Clicca sotto per offrire al mondo un caffè:

E' incredibile essere finalmente in grado di unirsi con persone da tutto il mondo, alzare la propria voce e farsi sentire. Sono così felice e fiera di fare parte di Avaaz che alle volte non riesco a credere che tutto ciò sia vero! GRAZIE... Dal profondo del mio cuore a tutte le persone che fanno parte di questo movimento, uniti da un forte spirito comune.
-- Alexandra, membro di Avaaz dalla Germania
Sta succedendo qualcosa di inaspettato. Da piazza Tahrir a Wall street, dai coraggiosi cittadini giornalisti di Avaaz in Siria ai milioni di cittadini che stanno vincendo campagne on-line una dietro l'altra, la democrazia si sta rivelando mozzafiato. Non intendo però quella che abbiamo conosciuto finora, cioè quella del circo mediatico, della corruzione e del voto ogni 4 anni. Mi riferisco a qualcosa di molto, ma molto più profondo: stiamo realizzando che con le nostre forze possiamo costruire il mondo che tutti noi sogniamo.

Non abbiamo molto tempo per farlo. Il nostro pianeta è messo in pericolo da molteplici crisi in corso: la crisi climatica, la crisi alimentare, la crisi finanziaria... Queste crisi potrebbero dividerci come mai prima d'ora, oppure riunirci per la prima volta. E' la sfida del nostro tempo, e il suo esito deciderà se i nostri figli erediteranno un mondo buio e tetro oppure uno governato dall'armonia fra gli esseri umani.

Questa è la sfida che abbiamo di fronte: con 15 milioni di cittadini pieni di speranza e che crescono di numero ogni giorno, Avaaz è la più grande comunità on-line della storia. Non c'è nessun'altra organizzazione così numerosa, tecnologica, dal basso e veramente globale che possa mobilitare contemporaneamente una coordinata pressione democratica in decine di paesi in tutti i continenti. Il nostro potenziale è unico, come lo è la nostra responsabilità.

ILVA, I CORNI DEL DILEMMA EDITORIALE - Rossana Rossanda


«Purché le due cose - difesa dell'occupazione e difesa dell'ambiente - vengano fatte insieme». Così scrive Alberto Asor Rosa, in occasione del dilemma fra chiudere l'Ilva smettendo di contaminare la zona o lasciarla aperta contaminandola. E ricorda che un dilemma simile si era verificato in val di Chiana, sul riuso di uno stabile dismesso, proposto da un'impresa che si occupava di biomasse e che aveva visto gli ambientalisti chianini disturbati da una invasione di disoccupati che volevano lavoro.
Giusto dunque operare insieme per lavoro e natura. Ma a chi si parla? Mi si permetta di protestare quando ci si rivolge, in ugual modo, alla proprietà e agli operai e ai loro sindacati. È un pezzo che anche questi sono accusati di essere stati "sviluppisti", e quindi avvelenatori del pianeta, anche da parte di noti padri della patria. Come se fossero loro a decidere se aprire o chiudere una fabbrica, e a determinarne le linee e l'organizzazione della produzione, nonché la distribuzione. Ma non sono loro affatto! Non essendo in condizioni di investire, può investire e decidere su che cosa produrre sempre e solo la proprietà del capitale. Agli operai non resta che afferrare un salario, se se ne presenta la possibilità, vendendo la propria forza di lavoro; salario con il quale vivono, non avendo altri redditi, e del quale quindi non possono fare a meno. La fabbrica inquina o, peggio, infetta? Non sono loro né a infettare né a smettere di infettare, non hanno scelta se non combattere, come hanno fatto al Petrolchimico di Marghera.

OPERAI E PADRONI, STRANA ALLEANZA EDITORIALE - Alberto Asor Rosa


Giorni or sono ho pubblicato sul manifesto un articolo («Ma dove sono i partiti?», 13 luglio), in cui invitavo la futura concentrazione di governo di centro-sinistra a inserire fra i primi posti nella propria elaborazione il lavoro e l'ambiente; ma aggiungevo: «Niente di pacifico e di scontato, beninteso. Le mie esperienze degli ultimi anni mi spingono anzi a pensare che siano due fondamentali campi tematici in potenziale conflitto fra loro, soprattutto in tempo di crisi».
La vicenda dell'Ilva di Taranto ne rappresenta una esemplificazione rapida e gigantesca. Come si fa a non essere d'accordo con il Gip Patrizia Todisco, quando intima l'immediata chiusura delle lavorazioni nocive e spedisce ai domiciliari i dirigenti dell'azienda che ne sono stati i responsabili? Come si fa a non essere d'accordo con gli operai che scendono in piazza per protestare contro l'eventuale, catastrofica perdita del lavoro?
L'anno scorso ho partecipato in Val di Chiana (vivace regione toscana in provincia di Arezzo) a una affollatissima assemblea ambientalista intesa a protestare contro la trasformazione di un innocuo, obsoleto, conservificio, in un'immensa centrale a biomasse, di cui esperti di altissimo livello, lì presenti, garantivano l'altissima nocività.

MILANO. Servizi per il lavoro e la formazione privatizzati? Sì per la Giunta Podestà, modello Formigoni. No per i lavoratori e non ci sta Pisapia.



Fare affari con i servizi per i disoccupati? Da anni succede, con le Agenzie private per il lavoro, che ovviamente si limitano a offrire servizi che danno utili. Lo può fare una pubblica amministrazione? Sì, secondo la Giunta Podestà, da tre anni alla guida della Provincia di Milano, anche se non esistono norme al riguardo e la recente sentenza della corte costituzionale sulla privatizzazione dei servizi pubblici locali lo escluderebbe.
No, secondo i lavoratori della Provincia di Milano riuniti in assemblea giovedì scorso. E no per la Giunta Pisapia, visto che nel proprio programma è previsto l’ingresso al 50% nelle Afol pubbliche.
L’obiettivo della Giunta Podestà è di trasformare l’Afol Milano (azienda speciale pubblica, che gestisce centri per l’impiego e di formazione professionale, CPI e CFP) in una Srl a capitale pubblico/privato; a seguire le altre Afol della provincia. Si tratta di una privatizzazione sul modello lombardo caro a Formigoni: “controllo privato delle risorse pubbliche”. Per ora il blitz estivo è rientrato, nonostante il parere positivo dalla maggioranza Pdl-Lega nelle commissioni competenti, e la decisione del Consiglio provinciale è rinviata a settembre.