Motto

Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.-B.Brecht

giovedì 14 giugno 2012

Scuola: riceviamo da Marina

Con buona pace per le balle raccontate da CISL e UIL !
Se vi ricordate, quando si iniziò a parlare di talgi (al tempo della Gelmini) i sindacati (tranne CGIL, COBAS e sindacati di base) firmarono un accordo che stabililiva che quanto risparimiato con il taglio dei docenti e ATA precari sarebbe stato utilizzato per ripristinare gli scatti d'anzianità di quelli di ruolo. A parte lo schifo che può suscitare una cosa del genere (campare sulla morte degli altri è indegno di gente che si ritiene civile), ma era evidente già allora che si trattava di una balla per tenere buoni i docenti di ruolo. Ora i nodi vengono al pettine: i nostri colleghi precari sono stati sacrificati sull'altare del risparmio, noi non riceviamo una lira.


Segue messaggio FLC-CGIL
Scatti di anzianità: negata la copertura finanziaria per 300 milioni di euro
Il 12 giugno c'è stato l'incontro tra il Ministro Profumo e i sindacati per render nota la "destinazione delle risorse derivanti dalle economie nella gestione degli organici 2010-2011". Ci aspettavamo un incontro risolutivo con una decisione immediata da parte del Ministro sul ripristino degli scatti di anzianità a tutti i lavoratori della scuola che li hanno maturati nel corso dell'anno 2011 e per gli anni successivi. Per dare copertura a questa operazione, secondo i calcoli del Miur, sarebbero necessari circa 387 milioni di euro, mentre le economie certificate dal MEF sarebbero soltanto di 87 milioni di euro. Tutto ciò perché il MEF, con una scelta indegna di un paese civile, ha deciso di far pagare ai lavoratori e alle lavoratrici della scuola gli effetti dell'aumento dei posti di sostegno per i disabili, a cui il Ministero è stato costretto dopo una sentenza della Corte Costituzionale.
Una certificazione scandalosa che reclama giustizia a fronte di oltre 130.000 posti di lavoro di docenti e ATA effettivamente persi. Un affronto per migliaia di docenti e ATA che da anni sopportano il peso dei tagli voluti dai ministri Gelmini e Tremonti per giustificare le loro regressive riforme.
Come se ne viene fuori? Secondo il Miur la soluzione è semplice: far pagare ai lavoratori il costo degli scatti, tagliando il Fondo di istituto di 300 milioni di euro per quest'anno e altrettanti per il prossimo. Un colpo mortale all'autonomia e alle buste paga dei lavoratori che si vedrebbero si ripristinati gli scatti, ma con una corrispondente diminuzione del salario (già misero) accessorio. Per dirla in breve il gioco delle tre carte.
La FLC CGIL non accetterà soluzioni che fanno pagare direttamente ai lavoratori quanto invece è nelle loro legittime aspettative.Per noi è urgente il ripristino dei "gradoni" e di tutte le garanzie contrattuali. Per questo e non per meno di questo la FLC CGIL si sta battendo.
CordialmenteFLC CGIL nazionale

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