Con buona pace per le balle raccontate da CISL e UIL !
Se vi
ricordate, quando si iniziò a parlare di talgi (al tempo della Gelmini) i
sindacati (tranne CGIL, COBAS e sindacati di base) firmarono un accordo
che stabililiva che quanto risparimiato con il taglio dei docenti e ATA
precari sarebbe stato utilizzato per ripristinare gli scatti
d'anzianità di quelli di ruolo. A parte lo schifo che può suscitare una
cosa del genere (campare sulla morte degli altri è indegno di gente che
si ritiene civile), ma era evidente già allora che si trattava di una
balla per tenere buoni i docenti di ruolo. Ora i nodi vengono al
pettine: i nostri colleghi precari sono stati sacrificati sull'altare
del risparmio, noi non riceviamo una lira.
Segue messaggio FLC-CGIL
Scatti di anzianità: negata la copertura finanziaria per 300 milioni di euro
Il
12 giugno c'è stato l'incontro tra il Ministro Profumo e i sindacati
per render nota la "destinazione delle risorse derivanti dalle economie
nella gestione degli organici 2010-2011". Ci aspettavamo un incontro
risolutivo con una decisione immediata da parte del Ministro sul
ripristino degli scatti di anzianità a tutti i lavoratori della scuola
che li hanno maturati nel corso dell'anno 2011 e per gli anni
successivi. Per dare copertura a questa operazione, secondo i calcoli
del Miur, sarebbero necessari circa 387 milioni di euro, mentre le
economie certificate dal MEF sarebbero soltanto di 87 milioni di euro.
Tutto ciò perché il
MEF, con una scelta indegna di un paese civile, ha deciso di far pagare
ai lavoratori e alle lavoratrici della scuola gli effetti dell'aumento
dei posti di sostegno per i disabili, a cui il Ministero è stato costretto dopo una sentenza della Corte Costituzionale.
Una
certificazione scandalosa che reclama giustizia a fronte di oltre
130.000 posti di lavoro di docenti e ATA effettivamente persi. Un
affronto per migliaia di docenti e ATA che da anni sopportano il peso
dei tagli voluti dai ministri Gelmini e Tremonti per giustificare le
loro regressive riforme.
Come se ne viene fuori? Secondo
il Miur la soluzione è semplice: far pagare ai lavoratori il costo
degli scatti, tagliando il Fondo di istituto di 300 milioni di euro per
quest'anno e altrettanti per il prossimo. Un colpo mortale
all'autonomia e alle buste paga dei lavoratori che si vedrebbero si
ripristinati gli scatti, ma con una corrispondente diminuzione del
salario (già misero) accessorio. Per dirla in breve il gioco delle tre
carte.
La FLC CGIL non accetterà soluzioni che fanno
pagare direttamente ai lavoratori quanto invece è nelle loro legittime
aspettative.Per noi è urgente il ripristino dei "gradoni" e di
tutte le garanzie contrattuali. Per questo e non per meno di questo la
FLC CGIL si sta battendo.
CordialmenteFLC CGIL nazionale
Nessun commento:
Posta un commento