Qui di seguito trovate un appello del Tavolo regionale del Lazio in difesa della Scuola statale e del Tavolo regionale della Toscana in difesa della Scuola statale
SI PUO’ SOTTOSCRIVERE QUESTO APPELLO INVIANDO UNA MAIL CON
L’ INDICAZIONE DI NOME, COGNOME, INDIRIZZO ed eventualmente Organizzazione di appartenenza a:
tavoloregionalelazio@gmail.com
Appello:
PER LA DEMOCRAZIA SCOLASTICA E PER LA SCUOLA DELLA
COSTITUZIONE: FERMARE LA PROPOSTA DI LEGGE SUL GOVERNO DELLE ISTITUZIONI
SCOLASTICHE.
E attualmente all'esame della Commissione Cultura ed Istruzione della
Camera una proposta di legge (ex Aprea) che in sintesi propone:
1) La trasformazione del sistema scolastico statale, previsto dalla Costituzione (“la Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi”)
per garantire a tutti/e una formazione democratica e culturale il più
possibile uguale in un sistema nazionale formato da scuole statali,
paritarie private (e quindi anche di orientamento confessionale) e
pubbliche., già delineato nella legge di parità ed ora più accentuato e
definito.
2) La frantumazione del sistema scolastico unitario a
livello nazionale anche se aperto alle diverse realttà territoriali
in un insieme di scuole -azienda, ciascuna con una propria specifica
identità statutaria con il rischio di forti caratterizzazioni
localistiche e di forme di privatizzazione: dalla scuola per l'uguaglianza alla scuola delle disuguaglianze.
3) L'accentuazione della tendenza all'aziendalizzazione della
scuola con il rafforzamento dei poteri manageriali del Dirigente
Scolastico e l’indebolimento del ruolo degli organi di democrazia
scolastica.
4) La riduzione degli spazi di autonomia dell’attuale Collegio
dei docenti e, con l'accentuazione dei poteri del Dirigente Scolastico,
la riproposizione del rapporto di subordinazione gerarchica dei docenti
al Dirigente Scolastico, già previsto nel RD del 1924. Andrebbe,
viceversa, reso più cogente il fatto che la responsabilità gestionale
del DS viene svolta nell’ambito della collegialità, di cui lo stesso DS è
espressione e parte attiva..
5) Gli organi di democrazia scolastica, affidati ai singoli
statuti, possono essere o ridimensionati o soppressi. Il Consiglio
dell'autonomia, ha generiche competenze d'indirizzo e limitate
funzioni deliberanti e sempre su “proposta del dirigente scolastico”.
Il consiglio dei docenti, non essendone esplicitato il potere
deliberante, rischia di vedere indebolite le funzioni di
programmazione e di valutazione. I consigli di classe sono fortemente
ridimensionali nelle loro competenze e nella loro composizione.
6) Non è accettabile che sia lo Statuto a definire in ogni scuola
le modalità attraverso le quali genitori e studenti esercitano il
diritto di partecipazione. in tal modo, tra l’altro, vengono anche messe
in discussione le assemblee degli studenti in orario di lezione.
7) L'organizzazione degli organi collegiali territoriali è
attribuita alle discrezionali scelte delle Regioni in palese violazione
della Costituzione che invece, per garantire l’assetto unitario del
sistema scolastico, attribuisce allo Stato la competenza per le norme
generali sull'istruzione.
8) Il governo nazionale della scuola è mantenuto al Ministro
dell'istruzione con un ruolo sempre più evanescente del cd Consiglio
nazionale delle Autonomie scolastiche.
9) All'interno di queste scelte che mettono in
discussione il ruolo istituzionale del sistema scolastico statale tutta
la necessaria articolazione è demandata in gran parte al potere
regolamentare del Ministro: dalla Scuola della Repubblica alla scuola ministeriale.
Queste scelte mettono in discussione la scuola della Costituzione; se
l'iter legislativo non sarà fermato, la proposta sarà approvata dalla
Commissione della Camera in sede legislativo, senza alcun dibattito né
in Parlamento né nel mondo della scuola: chiediamo pertanto che l'iter legislativo sia fermato
e sia avviato sin dall’inizio del prossimo anno scolastico un ampio
dibattito nelle scuole in modo che la riforma del governo della scuola
statale, senza dubbio necessaria, con la partecipazione democratica del
mondo della scuola e della cultura, segni un rafforzamento della
democrazia scolastica per una scuola statale pluralista ed aperta a
tutti e tutte .
Tavolo regionale del Lazio in difesa della Scuola statale
Tavolo regionale della Toscana in difesa della Scuola statale
Nessun commento:
Posta un commento