Motto

Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.-B.Brecht

sabato 24 marzo 2012

La serata di Ossona

  • 23 marzo 2012
    Parco. Tra sogno e realtà: “una serata di amore, passione, competenza e consapevolezza.”
    Amore verso il proprio territorio, espresso dai numerosi presenti e esplicitato dalle brillanti relazioni di Eleonora Bonecchi (comitato antidiscarica) e Daniela Clementi (comitato Radici nel cielo) sullo stato in cui versa il parco del roccolo e la cronistoria di oltre 10 anni di impegno in difesa dell'ambiente ovvero della salute di tutti noi.
    Passione e competenza di chi ama questo territorio e la sua biodiversità, fonte e alimento della vita e a ciò ha dedicato tutta una vita alla sua difesa; passione sublilmente regalataci dall'Urbanista Luciano Saino che focalizza l'attenzione su due concetti chiave per la tutela della biodiversità, la “sistematicità” e la “correlazione” dei sistemi verdi, sottolineando l'importanza e la possibilità di mantenere “scrigni di biodiversità”, già dai filari di siepi, passando per la bonifica delle cave.
    Consapevolezza sulla necessità dell'impegno in prima persona e di non adagiarsi “sui parchi concessi”, i parchi sono tali solo se vengono vissuti; certo non delle “riserve indiane”, ma luoghi di socialità diffusa, occasione di cultura, pratica agricola e via dicendo; occasioni di economia e green economy.
    É stata anche una serata di “alta” politica. Non la politica delle poltrone, ma quella dei progetti, dei problemi da risolvere e delle opportunità da dare ai territori e a chi li vive. Si è colta l'occasione per fare chiarezza sull'uso dei metodi procedurali, dalla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) alla Valutazione di Impatto Ambientale, entrambe necessarie, ma con l'importante distinzione che la VAS si occupa di una visione “d'insieme”, dell'organicità e della visione sistemica, mentre la VIA solo di un progetto localmente definito in se. Si è sottolineata altresì l'importanza e specificità di questi strumenti e il fatto che non vadano in nessun modo sottovalutati e lasciati senza verifica.

    Si è accennato anche alla PAC, la Politica Agricola Comunitaria che sarà un'occasione per ridefinire anche il nostro panorama agricolo, eliminando i sussidi (peggio della droga) alle monoculture che hanno impoverito il nostro suolo, o peggio, portato gli agricoltori ad avere come unico miraggio di sopravvivenza, la svendità dei terreni al calcestruzzo e a edifici e strade.
    La presenza “qualificata” di esponenti del coordinamento “salviamo il paesaggio” e la divulgazione pubblica della campagna “censimento del cemento” rende evidente la dinamica politica “principe” di questi anni: la svendita del territorio con la scusa della necessità degli oneri di urbanizzazione; svendità e ricorso sfrenato alla “monetizzazione” crudele del territorio che vede costruzioni lasciate inconcluse.

    Nel corso della serata è emersa l'inadeguatezza di una classe politica che ha perso totalmente il rapporto col territorio e i cittadini che lo vivono, come la nascita di vari comitati locali e del progetto in gestazione di Ecologisti e Reti Civiche, testimoniano.
    Non a caso la serata si è svolta a Ossona, unico comune amministrato da una lista civica che si concentra e coagula sulle necessità e su problemi concreti, ovviamente con tutti i limiti di questo mondo ma che dimostra la necessità di superare gli “scogli” ideologici e la vecchia concezione della politica; la “mission” di ecologisti e civici è quella di portare una nuova visione e, speriamo, una nuova elaborazione progettuale della politica, con al centro l'ecologia, intesa, in primis, come salute e qualità della vita delle persone.
    Le persone al centro del progetto politico, non in quanto “paganti e clienti” ma come “cittadini consapevoli”, dei propri diritti e doveri, e soprattutto delle relazioni e connessioni di tutto ciò; una visione olistica (dal greco Oleos “di insieme”) della politica.

    Come la salute, anche l'ambiente, è considerato, quando viene minacciato o a mancare. E solo allora ci si adopera per tutelarlo e “ripristinare” l'equilibrio venuto meno.
    A vedere il numeroso pubblico in sala e le criticità emerse, siamo certi di essere “malati” ma anche che la volontà e, diciamolo, la consapevolezza, di voler “guarire” si sta formando.

Nessun commento:

Posta un commento