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Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.-B.Brecht

mercoledì 4 gennaio 2012

"La manovra non è così pesante"


Articolo preso da www.rainews24.rai.it
Roma, 03-01-2012
La ricetta di Confindustria non cambia: con questa pressione fiscale da record, di altre tasse non se ne parla. Non restano che i tagli alla spesa pubblica. E tra questi, almeno secondo il direttore generale Giampaolo Galli, bisognerebbe anche ragionare sul licenziamento dei dipendenti statali, come in Grecia.
Ospite de La 7, Galli, rispondendo a una domanda sulla possibilità di licenziare i dipendenti pubblici ha detto che "a un certo punto dovremmo porci anche questa prospettiva qui".

La reazione della Cgil
"Licenziare i dipendenti pubblici? Confindustria dovrebbe essere più attenta a ciò che dice", replica la Cgil. "C'è bisogno di definire un riassetto dello Stato e un'innovazione efficiente dalla Pubblica amministrazione. Riassetto e innovazione che non si fanno con i tagli - afferma il sindacato - si fanno assumendo giovani professionalizzati, semplificando e qualificando i servizi".

Basta guerre di religione sull'art.18
La riforma del mercato del lavoro "ha senso se serve a migliorare le prospettive di occupazione delle persone, la competitività delle imprese e la crescita dell'economia", ha detto il direttore generale di Confindustria a 'Omnibus', aggiungendo che sull'articolo 18 non c'è "nessuna guerra di religione".

Crisi profonda
Galli ha sottolineato che ci sono situazioni di "disagio sociali anche molti forti", ma che nascono non tanto dalla manovra del Governo Monti. Piuttosto dal fatto che questa è una "lunga crisi".

Sacrifici in tempi stretti
Ora l'Italia sta facendo un "aggiustamento" della finanza pubblica. "Purtroppo - ha detto il direttore generale di Confindustria - lo dobbiamo fare nel giro di pochi anni. Questo comporta dei sacrifici, dei costi".

Altrimenti si chiude
Secondo Galli "la manovra non è così pesante" e i consumatori tendono a "esagerare i numeri dei rincari, ma è indubbio che colgono un aspetto reale. La sommatoria delle manovre un costo per le persone ce l'hanno. Ma bisogna chiedersi quale era l'alternativa. Sarebbe stato un disastro dal punto di vista dei posti di lavoro e dei redditi, della possibilità di occupazione per giovani e non e la chiusura di imprese".


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