DESIDERIAMO SEGNALARVI E INVITARVI ALLA REPLICA DEL LABORATORIO TEATRALE INTERCULTURALE, PROMOSSO A MAGENTA (MI) IN COLLABORAZIONE CON CARITAS, CHE VEDE COINVOLTI GIOVANI PROFUGHI AFRICANI IN ATTESA DELLO STATUS DI RIFUGIATI POLITICI E GIOVANI CITTADINI ITALIANI.
Vi invitiamo a condividere e diffondere l'evento attraverso i vostri canali.
Ciridì - Le Fenicie Teatro
Schedía Teatro
Crocevia dei Viandanti
Il progetto M.U.R.I. Mischia e Unisci Radici e Identità
In collaborazione con
Caritas Città di Magenta (Mi)
Le compagnie
Ciridì Le Fenicie Teatro
Schedía Teatro
Crocevia dei Viandanti
PRESENTANO
ITACA
ITALIA + AFRICA
Spettacolo del laboratorio teatrale interculturale
Domenica 9 ottobre
Ore 15.30
PIAZZA DEL POPOLO
CORBETTA (MI)
Allinterno della manifestazione LE VIE DEL CIOCCOLATO organizzata dalla Bottega Equosolidale ARCOIRIS e in collaborazione con Associazione FacciamoCentro
Per informazioni:
Ciridì Le Fenicie Teatro: 333 71 83 113; E-mail: info@ciridi.com
cercaci su facebook: http://www.facebook.com/groups/238722542813543/
ITACA
Lisola possibile. Il porto a cui tendere, in cui sbarcare insieme, dove costruire una nuova idea di cittadinanza, dove sentirci Figli di una stessa Terra.
ITACA. La terra generosa dove piantare il seme di una nuova vita, dove gli alberi potranno crescere e custodirci.
ITACA. Il luogo in cui abbattere pregiudizi antichi e provare davvero a immaginare un ALTRO MONDO POSSIBILE.
Qualcuno ha già detto che nessuno è così ingenuo da pensare che il teatro possa salvare il mondo; ma non possiamo negare che questi due mesi di laboratorio teatrale ci abbiano in-segnato, cambiato profondamente, abbiano lasciato in noi una traccia.
Due mesi. Ci siamo incontrati liberamente, in questo porto franco tra Italia e Africa e abbiamo lasciato che la disponibilità ad accogliersi reciprocamente trovasse delle strade condivise.
Il teatro è stato il grande mezzo che ha permesso questo piccolo miracolo: ci ha dato parole e gesti, ci ha fatto scovare il linguaggio per cominciare a comunicare, per provare a stabilire un contatto.
Ci siamo accorti che spesso le parole neppure servivano, perché gli sguardi, la danza, la musica, dicevano molto di più.
Spesso abbiamo avvertito la forza magica di questa piccola comunità meticcia che si andava formando: una tribù capace di attrarre con la sua meravigliosa umanità, in grado di diventare magnetica per chiunque passasse anche solo per un saluto.
E la diversità di lingua, colore, cultura si è trasformata in indicibile bellezza.
Spesso ci siamo stupiti della semplicità e della facilità dellincontro e ci siamo convinti che allora E possibile.
Abbiamo capito di dover uscire fuori, diventare visibili, raccontare.
Labbiamo fatto subito lasciando aperte le porte a chiunque volesse entrare a vedere e lasciarsi contaminare.
Lo facciamo oggi, portando in scena, in piazza, il racconto di questi due mesi: un frammento di vita comune, voluto e vissuto insieme, in cui ognuno si è potuto mettere in gioco profondamente, senza paura di svelare limiti e fragilità.
Come novelli Ulisse, oggi raccontiamo che ci sono due mondi: chi sta bene e chi sta male. Chi sta peggio bussa alla porta dellaltro: non arriva per fare del male, non vuole portare via niente.
Se ci fermiamo ad ascoltare, ci racconta del suo viaggio e della sua sofferenza, ci racconta di una terra riconoscente verso gli uomini che lavorano per lei, ci canta che il mondo è difficile perché è diviso.
Ma forse in tutto questo è nascosto un grande segreto: solo se le cose vanno in pezzi, le puoi mettere a posto.
E ciò è possibile solo se si lavora insieme, se i passi della mia danza si mescolano alla tua e gli strumenti trovano un ritmo comune.
Se ci sforziamo tutti di immaginare che nel nostro futuro cè unaltra possibilità di vivere su questa Terra (che è ancora, nonostante tutto, nelle nostre mani!). Se, cercando ununità, lasciamo spazio al sogno di unaltra Italia da condividere, per farla crescere.
ITACA. ITALIA + AFRICA.
Lisola da raggiungere, il viaggio, la meta da raccontare.
Questo è solo linizio.
Ci stiamo abituando a questa bellezza e non possiamo più farne a meno.
Non ci vogliamo fermare.
Non lasciateci soli.
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