Motto

Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.-B.Brecht

martedì 30 agosto 2011

QUANTO E' PERICOLOSO L'ART.8 del DL 138\2011?

LEGGE 20 maggio 1970, n. 300 (Statuto dei lavoratori)

Norme sulla tutela della libertà e dignità del lavoratori, della libertà sindacale e dell'attività sindacale nel luoghi di lavoro e norme sul collocamento.Abbiamo riportato, volutamente, l'incipit dello Statuto.
.Le conquiste dei lavoratori per migliorare le proprie condizioni di vita  nell'ambiente di lavoro sono il risultato di aspre lotte che culminano negli anni '69-70.Il Governo attuale sta operando alacremente per smantellare, in modo subdolo,  diritti e tutele. Così, nella manovra economica del 13\8\2011 il
Ministro Sacconi per l'ennesima volta, tenta il colpo di mano. Si capisce chiaramente che qui di "economico" c'è ben poco. Riteniamo giusto,  per smascherare, ma soprattutto per informare, riportare cosa contiene questo articolo.
.Art. 8 Sostegno alla contrattazione collettiva di prossimita'
1. I contratti collettivi di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale da associazioni dei lavoratori comparativamente piu' rappresentative sul piano nazionale ovvero dalle rappresentanze sindacali operanti in azienda possono realizzare specifiche intese finalizzate alla maggiore occupazione, alla qualita' dei contratti di lavoro, alla emersione del lavoro irregolare, agli incrementi di competitivita' e di salario, alla gestione delle crisi aziendali e occupazionali, agli investimenti e all'avvio di nuove attivita'.
2. Le specifiche intese di cui al comma 1 possono riguardare la regolazione delle materie inerenti l'organizzazione del lavoro e della produzione incluse quelle relative: a) agli impianti audiovisivi e alla introduzione di nuove tecnologie; b) alle mansioni del lavoratore, alla classificazione e inquadramento del personale; c) ai contratti a termine, ai contratti a orario ridotto, modulato o flessibile, al regime della solidarieta' negli appalti e ai casi di ricorso alla somministrazione di lavoro; d) alla disciplina dell'orario di lavoro; e) alle modalita' di assunzione e disciplina del rapporto di lavoro, comprese le collaborazioni coordinate e continuative a progetto e le partite IVA, alla trasformazione e conversione dei contratti di lavoro e alle conseguenze del recesso dal rapporto di lavoro, fatta eccezione per il licenziamento discriminatorio e il licenziamento della lavoratrice in concomitanza del matrimonio.
3. Le disposizioni contenute in contratti collettivi aziendali vigenti, approvati e sottoscritti prima dell'accordo interconfederale del 28 giugno 2011 tra le parti sociali, sono efficaci nei confronti di tutto il personale delle unita' produttive cui il contratto stesso si riferisce a condizione che sia stato approvato con votazione a maggioranza dei lavoratori. Una norma che permette di derogare ai contratti nazionali  e che contiene un altro attacco all'articolo 18!!!!!!!!!!
 Come se ci sia un nesso tra la libertà di licenziare e la crescita economica.
 Il punto 3 contiene la marchetta fatta dal governo a Marchionne, vivi e vegeti gli accordi aziendali di Pomigliano e
Mirafiori. Notare, inoltre,  l'introduzione di impianti audiovisivi per controllare in ogni istante il lavoratore. Il passo successivo sono le catene ai piedi, lo schiavismo del XXI secolo!
http://www.rassegna.it/articoli/2011/08/13/77115/nella-manovra-ce-la-norma-salva-marchionne


10 commenti:

  1. Ciao a tutti, alla luce di quanto sta accadendo è indispensabile aderire allo sciopero di 8 ore proclamato dalla Cgil.

    http://www.rassegna.it/articoli/2011/08/30/77432/camusso-dopo-il-golpe-sulle-pensioni-sciopero-sacrosanto

    Cristian

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  2. Diciamo che è la parola DISCIPLINA che inquieta. Potevano scrivere ARBEIT MACHT FREI....

    Grace

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  3. Vogliono poter licenziare...con la scusa della crisi ci toglo tutti i diritti faticosamente conquistati dai ns padri. Ribelliamoci, sciopero!

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  4. Dove siamo finiti!? Negli anni '70 io c'ero. Ricordo distintamente le lotte sindacali con i sindacati UNITARI. Ricordo industriali duri ma diversi. Alcuni consapevoli del loro rolo sociale. Oggi c'è la Marcegaglia. E prima di Lei MOnezemolo. Bravissimi a farsi gli affari loro. Ma il ruolo che anno, l'indemolimento dei diritti dei lavoratori siamo sicuri che porteranno un beneficio al paese a lungo termine?. Non credo anzi, presumibilmente l'impoverimento progressivo delle classi medie condurrà presto al tracollo del paese. Purtroppo, anche se queste sono questioni di buon senso più che di sinistra, la sinistra dove è? Come diceva Moretti: D'Alema facce vedé qualcosa de sinistra!"

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  5. Cosa ne pensi di Vendola?

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  6. il problema non è il licenziamento, in uno stato dove l'art.18 è applicato nella stragrande maggioranza Solo nel 20% dei lavoratori in forza ad aziende con oltre 15 dipendenti ed a tempo indeterminato...il problema vero è che mancano le infrastrutture per il reinserimento nel mondo del lavoro con ammortizzatori dei lavoratori adeguati al caro vita, con il giusto equilibrio tra precarietà e sicurezza del lavoro...un precario (Biagi) dovrebbe percepire mediamente il 20 30 % In Più di un lavoratore indeterminato...ma questi han pensato bene di stravolgere il pensiero liberista di Biagi agendo al contrario il precario in quanto tale prende il 20 30 % in meno e il resto (della Sua proposta) ciccia!

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  7. ma se il problema non sono i licenziamenti non capisco perchè ostinarsi .le infrastrutture che mancano ,tav,ponte sullo stretto,mosè,autostrade,tangenziali,raccordi ,bretelle,peduncoli,passanti,cinture,rotonde,e chi vuole ne aggiunga altre il capitale illegale aspetta.se le idee sono queste ,per ale64,meglio la bancarotta come dice qualche economista. marco77

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  8. ad Anonimo:
    hai frainteso per infrastrutture non ho detto ponti autostrade e quant'altro... quelle che tu hai citato sono le infrastrutture viabili io ho scritto Sociali, ok? ciao.

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  9. ok,per le infrastrutture.la crisi planetaria,dovrebbe imporre riflessioni e soluzione diverse che comunque non possono essere date da chi ci ha portato in questa situazione.per ottenere le conquiste i lavoratori hanno fatto grossi sacrifici ,scioperi etc. rosa vita di una emigrante di cuggiono descrive il lavoro nelle filande,costretta a scappare di notte con meta paese negli stati uniti.oggi portano il lavoro in romania india etc. ,le infrastrutture sociali come facciamo a farle in quei paesi. ciao marco

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  10. ad Anonimo:
    oggi dobbiamo re-inventarci gli effetti della globalizzazione sono sotto anche ai tuoi occhi, la corsa allo sfruttamento dell'Uomo parificato alle Merci è deplorevole ma l' economia (questa economia) non ha cuore solo profitto, l' esaltazione del pil cioè della continua crescita infinita ormai ha lasciato il campo alla decrescita occidentale ed alla crescita orientale, possibile che non esistano altri modi di evoluzione che non solo quelli finanziari? possibile che tutto dev'essere sempre paragonato denaro=felicità? ma è poi vero? oppure non c'è qualcosa d'altro che noi occidentali, forti del nostro passato storico, possiamo escogitare...?

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