Motto

Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.-B.Brecht

martedì 16 agosto 2011

I Robin Hood alla rovescia: prendono dai poveri per dare ai ricchi

Crisi, manovra finanziaria: sotto torchio il ceto medio e i dipendenti pubblici
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>Una manovra da 45,5 miliardi di euro per scongiurare la crisi. Un Governo impresentabile scarica i costi della crisi e del debito su lavoratori dipendenti, giovani, pensionati e donne. Nessuna prospettiva di crescita né di risanamento (con queste misure si rischia di deprimere ancora di più l'economia, con minor PIL e minori entrate statali nel futuro). Ritorna la tenaglia del Governo sui dipendenti pubblici.

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>La manovra anticrisi è in vigore da ieri 13 agosto, data di pubblicazione in G.U. del DL 138/11.
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>I grossi patrimoni sono graziati, la lotta alla grande evasione e al lavoro nero è rimandata a un futuro indefinito. La gravità della situazione, invece, avrebbe richiesto misure più strutturali come propone la CGIL che da tempo propone l'introduzione della patrimoniale oltre gli 800 mila euro.
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I tagli previsti per regioni ed Enti locali che determineranno sia la riduzione dei servizi sia l'aumento delle addizionali regionali e locali. Tanto per capirci, pagheremo di più per avere di meno.
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>Scuola
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>* Finestra mobile per le pensioni di anzianità. I pensionandi della scuola, a requisiti maturati, ritardano di un anno il collocamento a riposo. (dal 2012)  Questa misura disincentiva le pensioni di anzianità con conseguenze negative sulle future stabilizzazioni legate a doppio filo con il turn over. Sono fatti salvi i dipendenti che maturano i requisiti della pensione di anzianità entro il 31 dicembre 2011.
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>Dipendenti pubblici
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>* Pensioni di anzianità. Viene anticipato al 2012 il requisito di quota 97 combinando età anagrafica e anni di contribuzione.
>* Festività infrasettimanali. Le festività non religiose,verranno anticipate al venerdì precedente o al lunedì seguente la prima domenica successiva o coincideranno con la domenica. In pratica si eliminano i  "ponti lunghi" ma anche feste come il 25 aprile, il 1 maggio, il 2 giugno, che per alcuni sono più importanti della festa del santo patrono o dell'8 dicembre.
>* TFR sulle pensioni di anzianità. Verrà liquidato dopo 24 mesi dalla data della cessazione dal servizio. Per il collocamento a riposo d'ufficio (compimento 65 anni o raggiungimento dei 40 utili a pensione) il differimento è di 6 mesi mentre attualmente c'erano solo tre mesi di tempo tecnico per il pagamento.
>* Tredicesima mensilità. Pagamento rinviato all'anno successivo e rateizzato in tre tranche per tutti quei dipendenti la cui amministrazione non raggiunge gli obiettivi di riduzione della spesa previsti dalle diverse finanziarie. Un vero e proprio furto sullo stipendio a danno dei dipendenti che non hanno responsabilità del mancato raggiungimento degli obiettivi di riduzione della spesa che invece fa capo ai massimi dirigenti dell'amministrazione e allo stesso ministro.
>* Sede di lavoro in ambito regionale. Il datore di lavoro, sulla base di esigenze organizzative, può imporre al lavoratore di svolgere la propria prestazione su sedi diverse. Criteri e procedure si regolano in contrattazione. Ma il datore di lavoro può, in assenza di accordo , decidere unilateralmente sulla base di una semplice informativa al sindacato.
>* Trattenimento in servizio oltre i limiti d'età. Si invertono le regole per cui sarà l'amministrazione a decidere  unilateralmente se accettare o meno il trattenimento in servizio del dipendente che ha superato i limiti d'età. Finora era il dipendente che in base ai requisiti specifici di comparto poteva esercitare tale diritto.Questa può sembrare una cosa di poco conto, in realtà è un danno, per tutti coloro che sono con il contributivo e hanno inziato a pagare tardi i contributi perché hanno fatto lavori precari o a nero e andranno in pensione con pensioni da fame (30 anni di lavoro con il contributivo, con uno stipendio di 1500 euro sono quasi 800 euro di pensione.) E' chiaro che per sopravvivere bisognerà andare in pensione il più tardi possibile, meglio mai)
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>Taglio di 6 miliardi per il 2012 e di 2,5 miliardi per il 2013, alle spese del Miur avrà certamente un effetto di riverbero sui nostri comparti. Anche se bisognerà aspettare un successivo DPCM per conoscere quali saranno le voci di spesa che cadranno sotto l'accetta di Tremonti.
Chiusura tout court degli enti che hanno meno di 70 dipendenti comporterà nuovi tagli nella ricerca.

Inoltre, ci preoccupano  molto le norme introdotte in materia di lavoro. Il Ministro Sacconi si è vantato di aver ottenuto l'inserimento nel Decreto Legge di una norma ad hoc che prevede la possibilità di deroga, tramite i contratti aziendali, sia al contratto nazionale che alla legge(in pratica questo significa perdita di tutti i diritti da parte dei lavoratori ed estrema ricattabilità. Entrerà in vigore la legge del più forte, che è ovviamente quella del padrone, che faremo bene a reiniziare a chiamare in questo modo, perché il tempo del "datore di lavoro" è ormai finito).

manca nella manovra qualunque misura che possa anche solo lontanamente migliorare lo stato economico di questo paese, anzi, le misure adottate rischiano di deprimere ancora di più l'economia e diminuire ulteriormente il PIL. 
Senza PIL niente soldi allo stato, senza soldi allo stato niente servizi o altro debito nel futuro.


Buon proseguo di vacanze




1 commento:

  1. Ciao Fabio, un altra bella manovra da furbi. Le studiano e poi le emettono ad agosto dove nessuno puo dire niente e quando si svegliano dal torpore delle ferie..la frittata è fatta.Ci hanno creati cosi...
    Comunque..i punti sono tutti contestabili, non tengono conto delle donne,si lavora tutta la vita,i soldi non arrivano mai... non so ma a chi non viene voglia di lavorare in nero?
    Cosi se si sta male o si fanno figli o via dicendo ,lo stato se ne lava le mani.I poveri vivono di stenti e la borghesia si frega le mani e si salva dalla crisi sulle spalle dei poveracci veri.
    Complimenti.

    Chiara G

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