Motto

Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.-B.Brecht

venerdì 15 luglio 2011

UNA MONTAGNA DI DENARO PER IL RILANCIO ECONOMICO...


Le banche stringono i cordoni, le imprese arrancano,
ma c’è qualcuno che ha esattamente il problema contrario

45 MILIARDI DI EURO! E’ il fatturato annuo della prima e probabilmente unica “azienda” italiana che nonostante la crisi economica in atto e i tanti “licenziamenti”continua ad assumere e a fatturare. Apre continuamente filiali in tutto il mondo, fruisce del sistema bancario e creditizio come nessuna azienda può vantare di fare; per lei crisi, fallimento o chiusura non sono termini contemplati. Ha accesso incondizionato ai “templi” dell’economia, ha legami con Istituzioni pubbliche e private; uffici Comunali, Provinciali e Regionali... sono luoghi di normale “infiltrazione” per i suoi business, ha “assunto” dipendenti in Tribunali e Magistrature; nei Ministeri e nelle Commissioni vanta un potere decisionale di primaria importanza.

QUESTA E’ LA ‘NDRANGHETA!
45 MILIARDI DI EURO.
3 PUNTI DI PRODOTTO INTERNO LORDO.

A questi numeri si sommano negli ultimi cinque anni 13.785 denunce; 507 atti intimidatori; 1.824 attentati dinamitardi; 38 Comuni sciolti per infiltrazione mafiosa; 202 omicidi dal 1999 al 2008; 131 gruppi criminali operanti sul territorio regionale con estensioni internazionali; collegamenti diretti con gruppi concentrati soprattutto in Germania, Canada, Australia e Sudamerica, in rapporto diretto con il cartello colombiano del narcotraffico, con un giro di cocaina pura calcolato in 4.500 chilogrammi (quattro tonnellate e mezzo ).

Il totale di tutti gli affari di tutte le mafie italiane nel 2010 si aggira intorno a 175 miliardi di euro: un po’ più del 9% del PIL nazionale.
Se si sommano i dati dell’economia sommersa, altri 350 miliardi di euro per un altro 25% del PIL, ecco apparire la linea nera dell’economia criminale e illegale del nostro Paese.
Un giro calcolato in 525 miliardi di euro, l’iperbolica somma dei PIL di un paio di nuovi medi paesi europei come Estonia e Slovenia.
Ultimo dato secco che non ha bisogno di commenti:
a fronte di un business i 45 miliardi nell’ultimo anno, i beni confiscati alle ‘ndrine nei 15 anni dal 1995 al 2010 ammontano a……….3 miliardi!

Un’economia parallela, che scorre sotterranea e si alimenta di traffici di droga, di armi, di sfruttamento della prostituzione, spesso minorile, di manodopera clandestina, di usura, di riciclaggio, di estorsioni, di ecomafie.
Un volume d’affari che non finisce lì, ma si ricicla nell’economia legale, ora sempre più radicata al Nord, non solo condizionando la stessa economia sottoposta alle regole di mercato e della concorrenza, ma mettendo a repentaglio la vita democratica e i rapporti tra mano pubblica e affari privati, soprattutto quando di mezzo ci sono i grandi appalti e opere faraoniche.
Appalti pubblici truccati o anche solo il giro incontrollato di subappalti, subforniture, esternalizzazioni per avere mano d’opera in nero, precarietà, disoccupazione, sfruttamento, evasione fiscale, contributiva, antinfortunistica.
A Milano la ‘ndrangheta impone il pizzo ai venditori ambulanti di panini, senza l’assenso delle cosche non si può lavorare nelle zone più alla moda della città. Assolda poliziotti per gestire la sicurezza delle discoteche, che in alcuni casi amministra attraverso intermediari fittizi. Possiede bar, pub, catene di negozi. Organizza summit o agisce indisturbata in ospedali come il Galeazzi o il Niguarda. E oltre a fare affari nell’edilizia, nel movimento terra, nei trasporti, nello smaltimento illecito di rifiuti, nei videogiochi e negli altri settori economici, ha grande familiarità con i politici. Una situazione che permette ai magistrati di parlare ormai apertamente di “controllo del territorio“, espressione finora riservata alle regioni del Sud a tradizionale insediamento mafioso.
Tutto ciò riguarda anche il nostro territorio molto più di quanto riusciamo ad immaginare.

Il Magistrato Nicola Gratteri, procuratore aggiunto a Reggio Calabria, in un’intervista affermava che la ‘ndrangheta sarebbe stata sconfitta con la scomparsa dell’uomo sulla terra.

Forse bisognerebbe cominciare a ragionare ed agire per diversi orizzonti.

Manolo

Nessun commento:

Posta un commento