Motto

Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.-B.Brecht

venerdì 29 luglio 2011

NO TAV: "IL PD CHIEDE DI CHIUDERSI IN CASA"

PARTECIPAZIONE? NO GRAZIE!

Il PD fa un appello ai sindaci della Val di Susa affinchè chiedano ai cittadini di non partecipare alla manifestazione di sabato 29 luglio.


Motivo? Non mischiarsi ai violenti.
E' stato passato il segno.
Dov'è la politica dell'ascolto? Che strategia possono applicare i cittadini e le amministrazioni a cui da anni è stato negato ogni confronto?
Ancora ieri oltre 200 docenti universitari hanno portato la causa No_Tav, con una lettera, all'attenzione del capo dello stato.
Nella notra democraticissima Italia non c'è mai stata occasione di confrontarsi con i cittadini su questioni di tale importanza. Tutti i tavoli, le commissioni, gli osservatori sono stati finalizzati a discutere su "come" realizzare l'opera e non sul "se" si deve realizzare.
Gli argomenti della politica sono sempre gli stessi: "Non si può fermare il progresso", "ce lo chiede l'Europa", "non si deve cedere alla demagogia"...
La gente però pone altre questioni: economiche, ambientali, sociali e culturali.
Così la politica, non potendo fornire adeguate risposte, chiede direttamente ai cittadini di stare a casa. Bella politica!

Ribelot

4 commenti:

  1. Ciao,

    "la gente si pone questioni"?!!?

    Ma la gente chi? Quella che se le dai il "contentino" con una buona dose di media-benessere-consumismo torna nella sua cuccia e se ne sbatte di dove sono i problemi?
    Quella che "va tutto bene purchè non a casa mia"?
    Quella che non sa nemmeno lontanamente cosa ci sie dietro le balle che ci vogliono far credere ogni giorno o le illusioni di progresso e pensa solo che la TAV sia utile per l economia?
    Quella che si beve le illusioni dei telegiornali e dei buoni parlatori?

    Troppa borghesia.Troppa Obbedienza.Troppo menefreghismo.Troppa finzione.

    La TAV non serve a niente.Abbiamo gia tutte le soluzioni per i passeggeri e le merci.
    L economia sta andando a picco e ci vorrebbe piu produzione e meno importazione.
    In piu viene deturpato l ambiente,la natura ha una tolleranza, oltre la quale soglia si rigetta sull uomo.Per non parlare delle scorie radioattive nella caverna che hanno scavato.
    Bisogna riqualificare i lavori minori e spendere piu sulle piccole opere.
    Ecco questo potrebbe essere uno straccetto di programma elettorale.

    Indignazione!

    Chiara G

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  2. Se non sbagliamo è stata la "gente" a votare per i beni comuni nell'ultimo referendum..
    ..e la "gente" siamo anche noi, di "diversi orizzonti"

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  3. Magenta è una chiaro esempio lampante di quanto sia servita la nostra votazione sull acqua...
    Sembra quasi che votiamo qualcosa che poi ci si ritorce contro , e siamo noi ad approvarlo.cos è che non funziona?
    Mi ricorda qualcosa..

    Chiara G

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  4. non è una Tav, ma una Tac. Treno ad Alta Capacità, merci non persone. La ferrovia in Val di Susa c'è già è che trasporta sempre meno merci anno dopo anno, fino al 30/40 % in meno del carico possibile. L'opera costa 22 miliardi di euro pagati dai contribuenti per un tunnel di 52 chilometri, in una montagna ricca d'amianto, che sarà terminato tra più di vent'anni. l'italiota che ha sempre in mano un quotidiano, scuote la testa e dice "Lo so, ma è il progresso, non possiamo rimanere tagliati fuori dall'Europa!".
    Incredibile: la Corte dei Conti dice NO TAV. 1) l'opera è caratterizzata da CARENZE metodologiche del PROCESSO DECISIONALE che ha condotto all'adozione della complessa operazione: NESSUNO studio di fattibilità attendibile aveva quantificato la VANTAGGIOSITA' di tale operazione rispetto al sistema creditizio tradizionale per realizzare gli investimenti 2) emergono elementi di forte rischio dai rapporti negoziali attivi e soprattutto passivi ereditati dallo Stato: complesse clausole finanziarie PENALIZZANO spesso la parte PUBBLICA 3) è IMPOSSIBILE acquisire... alcun riferimento utile a calcolare nel tempo la distribuzione dei costi e dei benefici tra le generazioni di utenti e contribuenti interessati 4) l'opera PREGIUDICA L'EQUITÀ' INTERGENERAZIONALE, caricando in modo sproporzionato su generazioni future (si arriva in alcuni casi al 2060) ipotetici vantaggi goduti da quelle attuali. 5) i contratti attuativi si basavano su stime di flussi e di ritorni economici dell'opera non solo ALEATORI, ma anche IRREALISTICI e sostanzialmente INESISTENTI

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