Pubblichiamo
due articoli con visioni diametralmente opposte. Diciamo che se confermato il
Decreto, avremo l’ennesima prova che il Governo dei “professori/tecnici”,
meriterebbero, loro si, un attento esame. Invece di investire seriamente
risorse in corsi professionalizzanti, seri e qualificati per i docenti, in
strumenti, nell’edilizia scolastica, nel recupero degli abbandoni scolastici
(aumentati, perché molte famiglie non ce la fanno più a sostenere i costi degli
studi in questa crisi), in ricerca, e perché
no, investimenti permanenti di educazione e cultura sugli adulti… ce n’é tanto
bisogno, ecco che ritornano i vecchi fantasmi. La risposta di S.Niccolai ci
sembra abbastanza esauriente.
L’alunno
dell’anno alle superiori, bonus ai docenti più bravi e fondi per i prof
stranieri nelle università, incentivi per le imprese che assumono i più
meritevoli: stando a quanto scrive “Repubblica” la riforma della scuola e
dell’università, per ora solo una bozza ministeriale, sarebbe un vero e proprio
“Pacchetto merito”.
Ma c’è
dell’altro, scrive il Sole 24 Ore: il dl sul merito sostituisce l’abilitazione
nazionale al titolo di professore ordinario, associato o ricercatore con delle
selezioni locali rivedute e corrette sulla base dei criteri della legge
Gelmini.
Ma non
abbastanza da scongiurare lo spettro di un ritorno al recente (e poco glorioso)
passato dove molte volte nel reclutamento ha prevalso la cooptazione dei
candidati, se non addirittura il nepotismo.
Il governo
guidato da Mario Monti dovrebbe discutere le nuove linee sull’istruzione
mercoledì in Consiglio dei ministri. Resta il problema dei costi: come verrà
finanziata la riforma? 87 milioni di euro sono stati destinati all’autonomia
scolastica e alla didattica.
Il Sole 24
Ore spiega: Nella bozza di decreto sul merito atteso in Consiglio dei ministri
è stata inserita una norma che congela l’abilitazione nazionale fino a tutto il
2014 riesumando i concorsi locali. In sostanza il giudizio su titoli e
pubblicazioni dei candidati spetterà a una commissione composta da cinque
membri: due saranno scelti dall’università, due sorteggiati da una lista
nazionale, più un esperto straniero. Toccherà poi all’Anvur verificare che i
prescelti abbiano i requisiti in regola.
Il ministro
dell’Istruzione Francesco Profumo, intervistato da Repubblica, afferma che sul
fronte degli insegnanti, ”la scuola italiana a settimane riavvia il processo
sul reclutamento”, dice Profumo, con il ritorno dei concorsi scolastici che
coinvolgeranno 300mila candidati. ”Entro l’estate ci sarà il nuovo bando e dirà
che metà professori li prenderemo dalle graduatorie e metà dal nuovo concorso”.
”L’appuntamento
successivo sarà a primavera 2013, e lì faremo crescere le quote di chi arriverà
dalle graduatorie e accorperemo le classi di concorso”, prosegue il ministro.
”Ogni anno
fino al 2015 ci sarà un bando nuovo”. Tra le prove, spiega il titolare
dell’Istruzione, ”ci sarà un test preselettivo e chiederemo la simulazione di
una lezione: dobbiamo valutare quanto i futuri docenti sapranno farsi capire
dai ragazzi. Devono essere competenti e pure capaci”.
I concorsi
interesseranno anche l’università. ”Entro il 29 giugno sarà pubblico il bando
relativo alle commissioni di concorso, entro l’estate il bando per i candidati.
Ci sarà un programma di concorsi universitari per i prossimi quattro anni.
Scuola e università – conclude – viaggiano in parallelo”.
SCUOLE
SUPERIORI
Per le
scuole superiori, scrive Repubblica, il piano sarebbe questo: Ogni istituto
superiore dalla prossima stagione lo sceglierà tra chi avrà i voti più alti
alla maturità, a partire da 100, tenendo conto della media degli ultimi tre
anni, dell’impegno sociale e del reddito familiare. Lo “studente migliore” avrà
una riduzione almeno del 30% delle tasse per l’iscrizione al primo anno di
università e una borsa di studio aggiuntiva. Con la card “Iomerito” otterrà
sconti per musei e trasporti. Nel corso dell’anno scolastico i primi tre
piazzati alla fase nazionale delle Olimpiadi per materie scolastiche saranno
iscritti (gratuitamente) a “master class” estivi nella disciplina affrontata.
UNIVERSITA’
Secondo
quanto scrive Repubblica gli atenei cambieranno così: Bonus agli insegnanti più
bravi possibile laurearsi in anticipo Premi per docenti e ricercatori
universitari, “in numero non superiore al 20%”, dopo “una valutazione pregevole
della loro didattica”, secondo criteri stabiliti con regolamento di ateneo.
Stop all’assenteismo dei professori d’ateneo: chi è a tempo pieno dovrà
garantire 100 ore di didattica frontale ogni stagione, 80 ore per chi è a tempo
definito. Gli studenti che hanno ottenuto i crediti formativi universitari
previsti e con votazione media non inferiore a 28/30 possono sostenere l’esame
di laurea con un anno di anticipo.
Gli studenti
dei corsi di dottorato di ricerca possono conseguire il relativo diploma con un
anno di anticipo, previo giudizio del collegio dei docenti. Possibile
l’iscrizione in due università di pari livello (due triennali, due specialistiche,
due master).
Gli Atenei
forniranno un elenco del 5 per cento dei laureati più bravi: saranno pubblicati
sul sito del ministero dell’Istruzione e avranno una corsia privilegiata verso
il lavoro grazie a incentivi fiscali applicati ai datori di lavoro per due
stagioni (meno tasse sul reddito fino al 30% per chi li assume a tempo
indeterminato entro tre anni dalla conquista della laurea).
Fonte Blitzquotidiano.it
03/06/2012 20.49.49
Fonte Blitzquotidiano.it
03/06/2012 20.49.49
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