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Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.-B.Brecht

mercoledì 25 aprile 2012

Odg Sistema nazionale di valutazione e test Invalsi Direttivo nazionale 23/24 aprile 2012

La FLC Cgil ritiene che la valutazione di sistema sia  un processo finalizzato a migliorare la qualità del sistema stesso  in funzione del raggiungimento delle  finalità istituzionali della scuola laica e costituzionale. Ne consegue che il primo oggetto di valutazione   sono le politiche dell’istruzione poste in essere ai vari livelli istituzionali di competenza. Di tali politiche vanno soppesate l’adeguatezza e l’efficacia sul terreno del mantenimento e della implementazione  del sistema dell’istruzione come presidio di pari opportunità, di pluralismo, inclusività, non discriminazione. Va perciò  innanzitutto  valutata la capacità  di assicurare alle scuole le  condizioni di contesto (risorse, riferimenti ordinamentali,  strutture e servizi) necessarie a porre in essere una offerta formativa di qualità, nell’esercizio della loro autonomia .
La valutazione di sistema  assume quindi una  funzione di controllo democratico e perciò richiede partecipazione, coinvolgimento, condivisione di tutti i soggetti coinvolti.
La Flc Cgil rileva  che sul terreno della valutazione di sistema, in questi anni, si è  determinata invece  una ambiguità che ostacola fortemente i processi di costruzione di consapevolezza e di assunzione di responsabilità che dovrebbero invece connotarla. 

E’ stato scelto di avviare  la  rilevazione nazionale degli apprendimenti tramite i test INVALSI e la si è dichiarata obbligatoria utilizzando uno stile impositivo ed autoritario in un momento in cui la già statisticamente significativa propensione delle  scuole verso questa rilevazione si stava rapidamente approssimando alla totalità delle scuole stesse.
Al tempo stesso la  rilevazione è stata  sovraccaricata di significati e funzioni fino ad essere considerata quasi come valutazione di sistema tout court.
Ma una qualificata valutazione di sistema non  assume come unico parametro gli esiti apprenditivi e considera  invece una pluralità di indicatori al fine di correlare gli apprendimenti alle condizioni di contesto nelle quali essi si sono prodotti.
Anche alla luce di ciò, appare manifestamente infondata l’operazione di utilizzare  gli esiti dei test Invalsi come valutazione dei docenti o delle singole istituzioni scolastiche.
Né gli esiti dei test possono sostituire la valutazione formativa cui ogni alunno ha diritto e che, doverosamente e opportunamente, è in capo ai docenti. Coerentemente, la FLC ha chiesto infatti l’abolizione della prova nazionale Invalsi per l’esame conclusivo del primo ciclo.
La disposizione contenuta nell'art. 51 del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5.  ci sembra un tentativo di bypassare le regole che presiedono alla vita democratica delle scuole e nel contempo i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. Stabilire che le rilevazioni nazionali degli apprendimenti rappresentano ordinaria attività di istituto non esime le scuole dal passaggio in  collegio dei docenti per  deliberare la somministrazione delle prove e predisporne l’inserimento  nel piano annuale delle attività, né le esime dalla remunerazione delle attività, svolte sia dal personale docente che dal personale ATA, connesse alle prove stesse.
La FLC Cgil valuta invece molto positivamente l'ordine del giorno approvato in sede di conversione in legge del citato decreto-legge  con il quale il governo "si impegna affinché, ai fini di un adeguato potenziamento del sistema nazionale di valutazione delle istituzioni scolastiche, siano assicurati adeguati criteri, tra cui la previa individuazione con metodo statistico del campione su cui effettuare le rilevazioni, nonché la somministrazione delle prove mediante rilevatori esterni adeguatamente formati e la diffusione dei risultati alle istituzioni scolastiche coinvolte".
Crediamo  che questo impegno non possa essere disatteso o relegato alla valenza di  mero auspicio.  Dare attuazione ai  contenuti dell’ordine del giorno sarebbe un segnale significativo e apprezzato. Da questo potrebbe avviarsi su basi nuove una proficua discussione sulla valutazione del sistema di istruzione, da svolgersi in tempi rapidi e suscettibile di esiti operativi sul piano della chiarezza delle finalità, della condivisione dei processi, della costante verifica dell’adeguatezza di strumenti e procedure adottati,  della definizione delle connessioni tra valutazione esterna e autovalutazione delle istituzione scolastiche, della trasparenza degli esiti delle rilevazioni e del loro corretto utilizzo.
Il comitato direttivo nazionale impegna tutte le strutture a diffondere il presente documento e impegna la segreteria nazionale ad avviare tavoli di confronto tra parti sociali – associazioni professionali - forze politiche e governo sul tema del sistema nazionale di valutazione sulla base della proposta della FLC CGIL così come approvata nel comitato direttivo del 30/31 maggio 2011  e ad organizzare una iniziativa nazionale immediatamente dopo la pausa estiva.

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