Motto

Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.-B.Brecht

giovedì 12 aprile 2012

>BOICOTTIAMO LE PROVE INVALSI

>Per il mese di maggio il ministero ha previsto lo svolgimento delle
>prove Invalsi di italiano e matematica nelle classi seconde e quinte
>della scuola primaria, nelle classi prime della scuola secondaria di I
>grado e nelle classi seconde della scuola secondaria di II grado.
>L'area programmatica CGIL che vogliamo nella FLC ha deciso di
>sostenere la campagna contro queste prove e chiede a tutte le
>componenti del mondo della scuola, a partire dagli iscritti alla FLC,
>di boicottarle con ogni mezzo possibile.
>
>I diversi governi italiani hanno deciso di imporre la somministrazione
>delle prove Invalsi per classificare le scuole in  base ai risultati e
>dividerle  così tra quelle di serie A e quelle di serie B.
>
>Noi crediamo che le scuole debbano opporsi a tale progetto, non perché
>siamo contrari a che le scuole si attrezzino per valutare l'efficacia
>dei loro interventi educativi o che sia possibile una valutazione di
>sistema a campione, ma perché siamo convinti che questa misurazione a
>tappeto produca inevitabilmente discriminazioni sia nei confronti
>degli studenti che dei docenti.

>
>>Ma come possono le prove Invalsi determinare nel concreto una
>separazione tra scuole di serie A e scuole di serie B?
>Basta vedere quello che accade nei Paesi che utilizzano da tempo
>rilevazioni nazionali degli apprendimenti, come le prove Invalsi, per
>assegnare ad ogni scuola un punteggio proporzionale ai risultati
>ottenuti.
>Nel Regno Unito e negli USA, ad esempio, le prove hanno prodotto
>deformazioni di sistema pericolosissime: i genitori iscrivono i figli
>presso le scuole con più alto punteggio, che di conseguenza hanno un
>numero di aspiranti iscritti sovrabbondante. Queste scuole possono
>così permettersi di selezionare l’utenza in base ai precedenti
>risultati scolastici. Si crea così un circolo vizioso in base al quale
>le scuole dichiarate di serie A godono già in partenza di un vantaggio
>che si replica ad ogni nuova tornata di prove. Per le scuole di serie
>B è difficile uscire dal proprio stato perché sono “costrette” ad
>accogliere gli studenti con più difficoltà “scartati” dalle scuole in
>testa alla classifica.
>
>Noi siamo convinti che una scuola pubblica non debba discriminare, ma
>dare spazio a tutti e non creare scuole ghetto. È vero che oggi questo
>in parte già avviene, ma la valutazione delle scuole attraverso le
>prove Invalsi darebbe rigore pseudoscientifico a questa dinamica che
>lo Stato, invece, dovrebbe attivamente contrastare.
>
>Dalle esperienze di questi Paesi si conoscono inoltre le storture
>dell'uso delle prove per finalità "premiali". Come accade lì, anche
>qui il ministero userà i risultati INVALSI per destinare, sotto forma
>di “premi”, le sempre più scarse risorse che il governo vorrà
>investire, verso scuole che conseguono alti punteggi, e per
>differenziare i docenti in base al "merito", premiando con incentivi
>economici i migliori.
Con i progetti sperimentali avviati lo scorso
>anno dal ministro Gelmini questo è già accaduto.
>Ma poiché, come dimostrano tutte le indagini sociologiche sul tema, il
>successo scolastico è prioritariamente e direttamente legato al
>contesto familiare, sociale, ambientale e culturale in cui lo studente
>si forma, questo riconoscimento rischia di fondarsi su basi ingiuste e
>a generare discriminazioni e deformazioni nel sistema stesso. Scuole e
>docenti saranno indotti, per ottenere finanziamenti e premi salariali,
>ad un atteggiamento ostile nei confronti di tutti gli studenti in
>difficoltà e li renderà complici della loro rapida espulsione dalla
>scuola o della loro marginalizzazione.
>
>Per questo crediamo che le prove INVALSI NON SIANO un innocuo o
>addirittura valido strumento per testare l'andamento generale del
>sistema scolastico allo scopo di migliorarlo, MA SIANO un grimaldello
>potente per completare la distruzione del sistema scolastico pubblico,
>fomentando ancor più la guerra tra scuola e scuola e tra docente e
>docente.
>Per questo, lo ribadiamo, chiediamo a tutti coloro che operano nella
>scuola e a tutte le componenti del mondo della scuola, di boicottare
>le prove Invalsi con ogni mezzo per renderne i risultati inattendibili
>e quindi inutilizzabili.
>
>Alcuni suggerimenti pratici, che possono essere adottati a tale scopo:
>
>lavoratori:
>- dichiararsi indisponibili alla somministrazione, alla correzione e
>alla gestione amministrativa delle prove: attività ordinaria non vuol
>dire necessariamente obbligatoria, a maggior ragione se la
>contrattazione di istituto ha previsto per tali attività una
>retribuzione accessoria (corsi di recupero e viaggi di istruzione sono
>esempi di attività ordinarie non obbligatorie),
>- durante la somministrazione delle prove comunicare agli studenti le
>risposte esatte, permettere che possano copiare oppure eseguire con
>loro le prove,
>- durante la correzione fare in modo che per tutte le prove risulti la
>stessa valutazione;
>
>genitori e studenti:
>- rifiutare la compilazione della scheda con dati sensibili
>- non andare / non mandare i figli a scuola il giorno delle prove.
>
>Milano, aprile 2012
>AREA PROGRAMMATICA
>LA CGIL CHE VOGLIAMO NELLA FLC MILANO
>
>Visita il sito: http://forumscuole.it/cgilchevogliamoflc o iscriviti
>a: sinistrasindacaleflc@gmail.com

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