Motto

Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.-B.Brecht

giovedì 26 gennaio 2012

ABBAGLI


R. Mannaheimer (ISPO) afferma che la fiducia in M.Monti è cresciuta per via del blitz a Cortina e attualmente è intorno al 50%.  La gente è convinta che si facciano riforme importanti per l’Italia e che questi provvedimenti dell’esecutivo salvino il Paese. La fiducia in Monti è più elevata tra gli elettori di sinistra ma cresce anche in quelli di destra. M. Passato (SWG),  sempre con indagini sociali,  sostiene la stessa cosa. Prescindiamo dal fatto che le ricerche statistiche possono essere bellamente “pilotate” da chi le conduce, basta saper impostare le domande giuste per ottenere i risultati…voluti, e in un certo senso condizionare l’opinione pubblica.
Per capire il fenomeno, supponendo corrette le analisi condotte, ci serviamo dell’articolo di Asor Rosa del 19 gennaio, criticato da più parti, ma contenente alcune spiegazioni in merito. Per governare non è più necessario essere rappresentanti del popolo, cioè passati attraverso il filtro del voto. I rappresentanti del popolo divengono ormai solo l’interfaccia del potere, colloquiano con esso e tentano di influenzarlo ma restandone totalmente all’esterno. Berlusconi sostiene che non si può assumere la responsabilità di far cadere il governo Monti e quindi lo sostiene; lo stesso il centro-sinistra. “La meccanica decisionale cambia radicalmente il sistema democratico, tende a conformarsi come un duopolio del potere. E’ uno strumento decisionale di tipo nuovo… sottratto alle fluttuazioni delle interne ed esterne contrattazioni e agli interessi di parte (la casta).” Quindi è un Governo “super partes” al di fuori dei partiti, ed ai più,  può apparire autorevole ed efficace (segue le critiche che da mesi imperversano sulla casta). Ancora. “Garante del rapporto governo tecnico e rappresentanza politica parlamentare è il Presidente della Repubblica, in perfetta sintonia di ruoli e funzioni con M. Monti e dietro a loro la tecnocrazia di Bruxelles”. Napolitano è indicato come l’artefice fondamentale della caduta di Berlusconi e questo ha accresciuto le simpatie nel popolo di sinistra. “ il Governo tecnico ha provenienze di prestigio e ,rispetto al governo\i che lo hanno preceduto, il salto di stile è abissale” Altro tratto è quello di essere a fortissima caratterizzazione cattolica ma non connotato da nessuna vocazione partitica. La Chiesa di Roma dopo il tormentato e lungo idillio con il Governo Berlusconi, si schiera interamente con Monti, un’ottima occasione per recuperare credibilità e terreno. L’urgenza imposta e la rapidità di intervento,  sicuramente sono piaciute ai molti, abituati ai tempi biblici dell’immobilità italica. Ma al di là della bella immagine costruita, i contenuti, la sostanza? Intanto, l’unità di fatto,  tra ex maggioranza e opposizione,  spinge A. Rosa a domandarsi : ”se in Italia non esistono più una destra e una sinistra, non ci sono più diversità e contrapposizioni di logiche, programmi, culture , oggettivi antagonismi storici tra i diversi settori dell’elettorato ?”  Quali le cause? Da un lato lo spappolamento della struttura delle classi,  con residui di proletariato industriale e piccola borghesia in sfacelo, dall’altro, la sfiducia nella politica e nei suoi principali strumenti, i partiti e la classe dirigente. E la conseguenza principale è che il capitale passa a gestire la cosa pubblica in proprio, pretendendo che sia il pubblico ad adattarsi alla regole del privato e non viceversa. I partiti in ostaggio, non possono sottrarsi dal sostenere il Governo Monti, non ci sono alternative in questa fase. Monti lo sa, e in due settimane riforma il sistema pensionistico,  che colpisce i lavoratori economicamente e nella qualità della vita;  qualche flebile accenno di protesta e di modifiche del decreto del centro-sinistra, entusiasmo non manifesto del centro-destra, poi più nulla! Solo per fare un esempio. Gli strumenti mediatici fanno apparire la manovra e il governo Monti come necessari, dunque indispensabili e quindi inevitabili ed il cerchio si chiude. Ogni dissenso è considerato come fatto ostile a questo sistema. E’ di oggi la notizia degli arresti di militanti sostenitori delle popolazioni della Val Susa: la tempistica e gli scopi sono evidenti. Isolare i valligiani, fare terra bruciata della solidarietà diffusa che si è articolata in questi anni, destrutturare ogni movimento dal basso, insomma non disturbare il manovratore! Che fare?

Nessun commento:

Posta un commento