Motto

Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.-B.Brecht

giovedì 29 dicembre 2011

TENDENZE

Quello che accade oltreoceano è, per cause diverse,  anticipazione di pratiche e stili di vita dei paesi europei.

La prima azienda mondiale di beni di largo consumo ha deciso di riconvertirsi su prodotti low cost (basso costo).  Adattamenti  a cui è costretta la grande industria americana per reagire allo shock senza precedenti dell’impoverimento del ceto medio. Procter&Gamble (P&G)  è una azienda i cui prodotti  da 70 anni raggiungono il 98 % delle case degli americani: dai detersivi ai dentifrici, shampoo e cosmesi, ecc Da sempre la sua fetta di mercato era la middle class americana. Il “Wall Street Journal” dopo una serie di interviste con i dirigenti della multinazionale, così conclude:” il più grande produttore mondiale di beni di largo consumo si è ormai convinto che l’impoverimento è un fenomeno durevole”.

Per ceto medio in America (40% circa della popolazione) si intendono quelle famiglie con un reddito annuo compreso tra i 50.000 e 140.000 dollari (dai 38.000 ai 100.000 euro ca).La crisi del 2008-2009 ha accelerato brutalmente ed ulteriormente l’erosione negli stipendi e nel potere d’acquisto, P&G rileva subito i cambiamenti dei comportamenti di spesa e di consumo per il crollo delle vendite dei  suoi  prodotti più cari. Anche nel settore alimentare, i colossi Heinz e Kellogg, stanno sviluppando marche low cost. In America il fenomeno viene definito “società clessidra”, cioè una composizione sociale dove la parte alta sono i ceti opulenti, e una vasta popolazione a basso reddito, mentre la fascia di mezzo si è assottigliata. L’Europa è su questa strada! Due riflessioni nel merito. La prima riguarda la capacità del capitalismo, che come un virus mutante, è in grado di rispondere prontamente ad ogni “perturbazione” in atto. La seconda riguarda la qualità della vita che naturalmente diminuisce nei ceti medio-bassi, ma soprattutto che questa viene normalizzata, introiettata, tanto da divenire un nuovo” stile di vita”. Alcuni dati spiegano meglio il fenomeno: oggi 46,2 milioni di americani vivono sotto la soglia della povertà (22.113 $ per nucleo familiare di 4 persone) livello record mai raggiunto negli ultimi 52 anni. Nel solo 2010 2,6 milioni sono andati ad aggiungersi all’esercito dei nuovi poveri. Ovviamente le oligarchie finanziare, se c’è depressione della domanda interna, per effetto della globalizzazione, dirigono i loro prodotti verso le middle class dei paesi emergenti, gli immensi mercati cinesi, russi, indiani, brasiliani ecc.

L’altro aspetto interessante è il fenomeno dei consigli pratici del manuale “La sfida delle 100 cose”, la Bibbia di un nuovo movimento, il cui autore, Dave Bruno, adorato su Facebook, ha seguaci in tutta l’America. Famiglie intere aderiscono a quella che si definisce “nuova aritmetica della vita” ossia, “minima addizione, massima sottrazione”. Liberarsi di tutto il superfluo e resistere alla tentazione di nuovi acquisti impulsivi, a indebitarsi (tipico delle famiglie americane), imparare a focalizzarsi su ciò che conta davvero e trasmetterlo ai giovani, che non potranno avere quello che hanno avuto i genitori. Crescono gli yard sale, la vendita sul marciapiede di casa degli oggetti di troppo, svuotando armadi, cantine, soffitte ma soprattutto cresce la consapevolezza dell’importanza delle relazioni umane,  più importanti del benessere materiale (oggi lo pensa il 77% degli americani). Cresce il baratto di oggetti, l’affitto delle Zipcar, auto ibrida o elettrica, pagata a ore (già 500.000 americani la usano), prestiti temporanei di oggetti: elettrodomestici, utensili, tagliaerba. L’uso di siti sociali, Facebook, diventano i nuovi strumenti di relazione dal basso: affitto di camere, a chi viaggia; chi accumula crediti potrà riscuoterli andando ospite in casa d’altri. Persino la disoccupazione diventa una opportunità: poiché il mercato del lavoro è povero di assunzioni, sta crescendo un mercato parallelo e informale in cui i disoccupati mettono a disposizione tempo e talento in cambio di servizi e prestazioni di chi vive la stessa condizione.

Liberamente tratto da “ Alla mia Sinistra” di Federico Rampini, testo scorrevole e sicuramente interessante.




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