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Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.-B.Brecht

venerdì 16 dicembre 2011

Crisi Saffa: non ci sarà il Consiglio comunale straordinario

Magenta Per il Centrosinistra "si tratta di un fatto molto grave sia sotto il profilo istituzionale, sia politico". La mancata concessione di un Consiglio comunale straordinario sulla crisi Saffa da convocarsi prima delle festività natalizie, ha scatenato la reazione delle Minoranze.
Il Pd con il suo Segretario Paolo Razzano e il suo Capogruppo Nicola Branca, insieme a Mariangela Basile dell’Ape, hanno convocato la stampa per denunciare un fatto, a loro modo di vedere, scorretto. “Ci è stato negato questo Consiglio senza una valida giustificazione – ha affermato Razzano – le regole non sono state fatte rispettare da chi, invece, avrebbe dovuto farlo”. Ma l’attacco al presidente del Consiglio comunale Bruno Santopaolo si è poi trasformato in un attacco a tutto campo all’Amministrazione.
“Noi segnaleremo la cosa al Prefetto – ha aggiunto il Segretario cittadino del Pd – però, rimane la sensazione che questa città non sia più governata da mesi. Mai un Sindaco come Del Gobbo, in 10 anni d’Amministrazione, avrebbe detto che quella della Saffa è una questione che non riguarda Magenta per il semplice fatto che l’area produttiva è oggi solo su Boffalora…”. La ‘polemica politica’ poi non ha risparmiato nemmeno l’assessore e consigliere provinciale Simone Gelli, reo di una politica dei "due pesi e delle due misure". “Non si può prima scrivere al Prefetto e fare interrogazioni in Provincia e poi a livello cittadino avallare questo genere di comportamenti, c’è qualcosa che non funziona…”. S
concertato dalla risposta avuta dall’Amministrazione dopo la convocazione della Conferenza dei Capigruppo anche Branca. “Magenta è un punto di riferimento per questo territorio, non ci si può deresponsabilizzare in questo modo. Tra l’altro anche nel Pgt, quando si parla di area Saffa, la si considera nella sua complessità. Resta il fatto che questa è una risposta inaccettabile nei confronti di quei quasi 300 lavoratori (tra dipendenti diretti e di cooperative) che si trovano adesso in una condizione di forte precarietà”.
Da ultimo, l’affondo della Capogruppo Mariangela Basile per la quale la crisi Saffa rientra in un progetto politico “che parte da lontano”.
“Questa è l’ennesima speculazione edilizia – ha attaccato la Basile – a Magenta, purtroppo, si guardano altri interessi senza considerare i veri bisogni del territorio”.
La Basile ha poi denunciato: “Qui si vuole solo costruire e prima della fine del loro mandato faranno passare altri provvedimenti all’insegna del cemento”. Nello specifico della mancata concessione del Consiglio comunale ha commentato: “E’ grave, perché il problema del lavoro non ha colori politici, ma forse qui si vuole far credere che Magenta è un’isola felice…”.
“In realtà quest’Amministrazione non ha mai assunto provvedimenti concreti a favore dei cassaintegrati, ha saputo soltanto aumentare i costi dei servizi a domanda individuale…”.

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