Pubblichiamo la lettera che un nostro sostenitore ha inviato a Corrado Augias. Fatti due conti, ecco chi pagherà questa manovra e come questa graverà sul nostro futuro, immiserendoci ancora di più.
Non toccando i grandi patrimoni, esentando la Chiesa dal pagare l'Ici, non colpendo le transazioni finanziarie e la casta, saremo noi a pagare la loro crisi.
Caro Augias,
ho 55 anni, ho lavorato 37 anni. Monti mi impone di lavorare di più e di
avere meno pensione per tutta la vita che mi resta.
Con la "pensione anticipata" (42 anni d'anzianità), tra 5 anni subirei
una penalizzazione del 9% (dal 2012 scatta il metodo contributivo che
sottrae circa l'1% all'anno, poi scatta la penalizzazione del 2% per
ogni anno che manca ai 62 d'età ).
Con la "pensione di vecchiaia" (ancora 7 anni di lavoro invece dei
previsti 3, e senza aumenti del contratto, bloccato nel pubblico
impiego) 5% di penalizzazione.
Insomma, se campassi ancora 20 anni, arriverei a regalare allo Stato
circa 2 anni di pensione rispetto al sistema previdenziale precedente.
Ma c'è un'altra penalizzazione, che mi suggerisce una più efficace
proposta salva-Italia. La liquidazione viene forzatamente congelata: nel
mio caso, posticipata di 4 anni. Allora, si faccia una cosa analoga a
tutti gli italiani non poveri. Monti introduca un risparmio forzoso:
trasformi in BOT a tasso zero tutti i beni mobili sopra una certa soglia
per qualche anno. L'Italia dipenderebbe meno dai mercati internazionali;
lo Stato non avrebbe più l'incubo dello spread.
Cordiali saluti.
Giuseppe Dimola
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