Motto

Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.-B.Brecht

domenica 16 ottobre 2011

ROBECCO SUL NAVIGLIO: CHIUDE LA “APEMILANO”


I 58 lavoratori sono in assemblea permanente dentro la fabbrica occupata. Protestano contro la decisione della direzione aziendale di cessare le attività senza ricorrere alla cassa integrazione straordinaria. Alla fine di ottobre un liquidatore chiederà il concordato preventivo ma il fallimento sembra inevitabile. Da quel momento,  i lavoratori rimarranno senza stipendio. Ad aggravare la loro situazione sta il fatto che il 30% delle dipendenti, secondo la CGIL,  hanno già mariti in cig o mobilità. La storia si ripete.
L’azienda che produce e progetta pannelli - lastre in polistirolo e altri prodotti, da 3 anni in difficoltà,  è ricorsa ad alcuni mesi di cassa integrazione ordinaria; ”gli ordini ci sono e sono tanti, ma le entrate non riescono a coprire le spese e a ripagare i creditori e le banche. La proprietà denuncia una mancanza di liquidità e non sappiamo da cosa derivi, afferma Marcello Manno della Filctem Cgil, continueremo l’occupazione ad oltranza  finchè non sarà concessa la cassa integrazione straordinaria”. Qualche ipotesi la facciamo noi. La crisi ha prodotto un circolo perverso: l’azienda produce e vende , si indebita se non ha un capitale tale da sostenere per un po’ di tempo le spese di produzione ; gli acquirenti non pagano, anche loro per mancanza di liquidità. Si ricorre alle banche,  aumentando, anche per gli interessi richiesti, i propri debiti, fino a quando  questi divengono insostenibili. Oppure , seconda ipotesi, si va, ad esempio, in Romania, buttando nel lastrico altre famiglie italiane e andando a schiavizzare, con il bene placido del loro Governo, quelle rumene. Semplice no! Intanto nel mese di settembre si registra, rispetto ad agosto , un aumento del 50% di CIG a livello nazionale, sono 470mila i lavoratori in cassa a zero ore (dati Cgil). E non bisogna essere maghi di economia e statistica per capire cosa sta accadendo, anche perché la Grecia …è vicina!

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