Motto

Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.-B.Brecht

sabato 29 ottobre 2011

IL NUOVO PIANO CASA


A metà novembre diverrà operativo il nuovo piano casa. Tale norma, riprende quanto già previsto dalla L.R. 13 /2009 (il vecchio piano casa) ma aggravandone ulteriormente i contenuti. La nuova norma riprende la possibilità di incrementare le volumetrie dei fabbricati esistenti fino al 30% con la possibilità di ulteriori incrementi volumetrici Il tutto in deroga alle normative vigenti previste dagli strumenti urbanistici generali come i PGT o i PRG). Il vizio storico di intervenire con  leggi straordinarie (vedi i condoni edilizi) sul patrimonio edilizio esistente e, in generale, in materia urbanistica, viene ulteriormente confermato.
La coincidenza col disastro ambientale delle 5 Terre  dovuto alla cecità nel gestire il territorio favorendo la speculazione edilizia e l’abusivismo,  rende ancora più triste l’introduzione di una norma che viene adottata giustificandola con la scusa di favorire ed incentivare l’economia , il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. Tutto ciò viene introdotto anche a Magenta dove la recente approvazione del PGT (Piano di Governo del Territorio) ha già prefigurato un quadro di consumo e sfruttamento del suolo entro i confini comunali che basterà per i prossimi vent’anni. L’art. 6 del nuovo progetto di legge regionale prefigura inoltre un possibile sfruttamento già individuato dal precedente testo con particolare riferimento alle aree industriali dismesse consentendo ulteriori aggravi volumetrici. Il riferimento all’area Novaceta e Saffa (o ex Saffa come ormai ci stanno abituando), deve preoccuparci sia per il rischio di scomparsa di realtà produttive e di posti di lavoro in una situazione già sedimentata di crisi occupazionale e produttiva, ma anche per l’incentivazione conseguente della più bieca attività speculativa che nulla ha a che vedere con lo sviluppo armonico della città.
L’attenzione delle forze politiche sul nuovo testo di legge deve essere massimo ed in particolare chi nel centro sinistra si prepara ad una campagna elettorale per le elezioni del prossimo anno, deve rispondere alla questione e dimostrare di sapere proporre progetti autentici e concreti. Le declamazioni di riferimenti a città giardino definiti secoli or sono da Ebenezer Howard non sono sufficienti. Il risparmio energetico e l’uso delle fonti energetiche alternative non possono essere utilizzati per giustificare ulteriori carichi insediativi internamente all’ambito edificato. Non è questa la strada per favorire l’economia. Bisogna tornare (o meglio iniziare) un percorso culturale che ci conduca ad una nuova forma di progettualità dello spazio antropizzato. Il futuro delle nostre città del nostro vivere comune dipende da questo.
Robert.

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