Motto

Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.-B.Brecht

giovedì 15 settembre 2011

LE GRANDI RUBERIE

 
   
La manovra economica approvata non taglia gli sperperi della spesa pubblica. Non tocca, , la rete diffusa , capillare, tra l’uso della spesa pubblica e dell’urbanistica contrattata per fare cassa a favore delle lobby politico imprenditoriali. Il denaro pubblico viene intercettato attraverso  diverse modalità.  La prima riguarda le opere pubbliche. Un volume di circa 20 miliardi di euro l’anno per investimenti pubblici nelle grandi opere (caso Bertolaso, Anemone e la famosa casa di Scajola)
. Secondo. Molte opere pubbliche non servono alla collettività, ma decise da sindaci e amministrazioni che in virtù della loro elezione popolare, usano questo mandato a fini strettamente personale. A Parma si sono sperperati miliardi; basta citare la spesa per rose, fantasma, sul lungoparma per 180 000 euro! Il comune rischia il fallimento, il sindaco, sfiduciato dai cittadini, non si dimette. Ma anche i casi della faraonica piscina voluta dall’ex sindaco Veltroni  a Roma, o gli appalti inventati a Sesto S. Giovanni per foraggiare i bilanci delle aziende pagatrici di tangenti (la milionaria illuminazione della tangenziale, ad esempio).Le stime parlano di un risparmio possibile intorno ai 4 miliardi. C’è la sanità pubblica con una spesa corrente di 200 miliardi annui. Qui gli scandali, visto il fiume di denaro, sono diversi, perlomeno quelli finora accertati: in Puglia, a Milano e in Lombardia, quello del Lazio di Storace, Liguria e Abbruzzo. Taglio alle prestazioni pubbliche e loro affidamento agli amici di turno, a cooperative, con precariato e stipendi da fame e assenza di diritti per gli operatori. Ricostruendo un sistema razionale e funzionale, i risparmi si aggirerebbero intorno alle decine e decine di miliardi di euro. C’è poi il capitolo della “privatizzazione” della pubblica amministrazione. Il braccio destro di Tremonti, M. Milanese, salvato dai” puristi” del carroccio, arrotondava il misero stipendio da parlamentare, con consulenze milionarie a carico di istituzioni pubbliche. G. Alemanno, oggi in prima fila contro i tagli ai comuni, ha assunto centinaia di amici e parenti, inutili e spesso incapaci, nelle municipalizzate romane . Altro caso è quello dell’erogazione dei pubblici servizi, affidati ad un numero impressionante di società. Presidenze, consigli di amministrazione, consulenze d’oro. Sempre a Parma ,ad esempio, sono state create 34 società partecipate per gestire l’ordinarietà. Se sommassimo tutto si arriverebbe alla bella cifra di 40 miliardi di euro, vicini all’attuale finanziaria! Infine, perché il peggio non finisce, abbiamo l’urbanistica contrattata. Le regole generali sono state cancellate. Un accordo di programma e tutto è risolto: aumento delle cubature (area Falk), costruzione di una città commerciale (Idroscalo), nessun problema, i ritorni per gli amministratori, la politica, sono sicuri! Il paradosso, in tutto questo, sta nel fatto che non ci sono infrazioni di Legge, perché sono le stesse norme approvate in questo ventennio  a consentire ogni tipo di arbitrio. E tra qualche mese, quando l’approvata manovra finanziaria risulterà, come già si dice, insufficiente, via a tagliare i servizi, le pensioni, vendere le proprietà pubbliche,  in nome dell’efficienza e del fatto che si deve salvare il Paese. A noi è chiaro da chi e come lo dobbiamo salvare, intanto, semplicemente ripristinando la legalità.

1 commento:

  1. Pochi giorni orsono, spiegavo che spesso la realizzazione di opere pubbliche più che una funzione di vero e proprio investimento infrastrutturale necessario, assumeva quasi il ruolo di ammortizzatore sociale. La verità è che questo tipo di utilizzo viene assai spesso promosso sia dai governi di destra che dalle opposizioni di sinistra proprio in periodo di crisi. Bersani stesso ha riferito parecchie volte di caldeggiare interventi dei comuni e degli enti locali anche in mille microcantieri per rilanciare l'economia e aumentare gli occupati (promuove per questa e altre ragioni una revisione del patto di stabilità ed investimenti nei trasferimenti statali agli enti locali). Il problema è stabilire quanto questi micro cantieri siano effettivamente necessari. La questione riguarda sempre il modello di sviluppo ove la spesa e, più in generale il consumo, anche di territorio, è quello cui tutti siamo ormai assuefatti. La competenza degli uomini impegnati nella pubblica amministrazione ed in particolare la competenza accompagnata ad una educazione eticamente ineccepibile, consentirebbero una svolta nella gestione delle problematiche di cui si discute. Oggi la politica non è in grado di scegliere i propri attori su queste basi. Nella vita professionale, sia nel mondo privato che in quello pubblico, l'esperienza sul campo (qualsiasi professionista può confermarlo) conduce a conoscere amministratori di scarsissima preparazione, spesso accompagnati anche da consulenti peggiori (di solito ognuno sceglie il consulente che si merita). Su questo blog spesso si è parlato di controllo da parte dei cittadini e di partecipazione. Da li dovrebbe ripartire il tutto, ma col Porcellum e gli attuali politici, non è proprio così semplice. Nemmeno a livello locale. Una nota riguardante le norme urbanistiche: in generale, come ho già detto, l'evoluzione normativa è passata da una rigidità diffusa nella direzione di una certa deregolamentazione (quasi una reazione). In generale non credo che il problema siano le norme ma il bagaglio etico degli uomini che le applicano. Una volta si facevano affari da miliardi di lire quasi con una stretta di mano. Oggi nemmeno i contratti valgono qualche cosa. Ognuno di voi ( o quasi) se ha provato ad acquistare una casa da un'impresa di costruzioni o attraverso una agenzia immobiliare se ne sarò pur fatto un'opinione. Presumibilmente se la prima riforma importante riuscisse a rendere efficiente il sistema giudiziario civile (altro che quello penale), tutto andrebbe molto meglio. Scusate la modesta dissertazione.
    Robert.

    RispondiElimina